Rischi documentati fellatio

Area dedicata allo scambio di notizie ed informazioni sulla trasmissione del virus HIV e sul Test

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vittorio81
Messaggi: 22
Iscritto il: 29 giugno 2019, 10:41

Rischi documentati fellatio

Messaggio da vittorio81 »

Buongiorno Tex e tutti i moderatori

Sappiamo che ricevere una fellatio non protetta da condom non rappresenta un evento a rischio per HIV, fatto salvo il caso di sanguinamenti evidenti nella bocca di chi la pratica.
Questa è una condizione piuttosto improbabile ma non impossibile (almeno teoricamente) e dunque mi chiedo e vi chiedo se esistono casi documentatati statisticamente in cui vi è stata la trasmissione dell' HIV proprio a causa di questa improbabile eventualità ?

O addirittura esistono casi documentati in cui è stata trasmessa l'infezione da HIV ricevendo una fellatio anche senza aver rilevato la presenza di sangue nella bocca del/della partner ?

Inoltre sappiamo che il tipo di rapporto suddetto per chi lo riceve può essere a rischio per altre IST, in questo caso è opportuno fare approfondimenti esami ecc. anche in assenza di sintomi specifici oppure è sufficiente lo screening periodico con tempistica slegata dall'episodio singolo ?

grazie
Tex83
Messaggi: 12618
Iscritto il: 11 gennaio 2010, 17:42
Località: Piacenza

Re: Rischi documentati fellatio

Messaggio da Tex83 »

Purtroppo questa domanda non ha senso, e ora andiamo a spiegare il perché.
1) gli studi epidemiologici non servono per "prevedere", quanto per "consuntivare" comportamenti o situazioni. Quindi sono osservazioni che guardano al passato, senza pretesa di poter predire il futuro
2) i risultati degli studi epidemiologici servono e sono utili ad identificare popolazioni chiave o per fini di salute pubblica, non per valutare singole situazioni già accadute
3) gli studi epidemiologici assumono rilevanza se le coorti sono buone, numerose, monitorate nel tempo
4) gli studi epidemiologici tengono conto, per quanto riguarda la trasmissione dell'HIV in ambito sessuale, di quanto riferito dal partecipante. Ora, è ovvio che questo comporta diversi problemi: da un lato ci sono i bias cognitivi, dall'altro ci può essere un mancato ricordo
5) all'interno di un rapporto sessuale complesso, quindi composto da vari atti, non è mai possibile determinare quale è stato il "momento" in cui è avvenuta la trasmissione dell'HIV
6) anche ammesso che il rapporto sessuale sia composto da un solo atto, non è MAI possibile determinare con esattezza nel tempo, a diagnosi avvenuta, il momento di trasmissione del virus HIV, salvo che la persona non venga isolata, sottoposta immediatamente a test molecolari, seguita durante il periodo eclisse, poi durante il periodo finestra. Insomma praticamente impossibile.
Da tutto ciò si capisce che non ha senso, come dico spesso, parlare in generale di "rapporti a rischio", ma bisogna andare ad indagare la singola situazione nel concreto.
Quando qualcuno pone una domanda circa un rapporto, si cerca quindi di capire se nello stesso, a prescindere da come la persona lo identifichi, si è potuto realizzare uno scambio diretto di liquidi potenzialmente infettivi freschi ed in quantità significativa con mucose o ferite profonde.
Hai mai fatto caso che spesso nelle risposte che diamo sono contenute altre domande per capire meglio?
Generalizzare è sempre una operazione pericolosa, che può far passare come "non a rischio" anche situazioni che nella realtà possono avere dei distinguo.
Detto questo, nel rapporto orale PASSIVO non si verificano le condizioni di cui sopra, quindi non ci sono rischi, salvo il contatto diretto con sangue.
In assenza di sintomi specifici di IST i controlli possono essere demandati agli esami di routine.
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