Test Nat hcv

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Fader
Messaggi: 5
Iscritto il: 6 giugno 2022, 21:11

Test Nat hcv

Messaggio da Fader »

Ciao a tutti , premetto che la situazione che mi coinvolge riguarda soprattutto hcv , ma si può estendere tranquillamente all' hiv.Qualora si volesse ridurre al minimo il periodo finestra ho visto che esistono test nat per hiv e hcv che sono in grado di farlo( anche se non i maniera definitiva come indicano le linee guida , ma con attendibilità molto alta) .Quello che non capisco è la tempistica :

1)sui riferimenti online ( pagina wikipedia di hcv) , si parla di 2 settimane per un attendibilità , mentre altri parlano di 21 giorni , altri 30 ecc.
Ora, immagino che più giorno passino e più probabilità di avere un test attendibile ci sia , ma in che misura le varie tempistiche lo sono ? Perche se già a 2 settimane l' attendibilità rasenta il 99% è un conto , un altro è se è il 50%.

2) la distinzione tra test nat hcv rna qualitativo e test nat hcv rna quantitativo, incide sulla durata del periodo finestra? Se si , in che misura?

Penso sia un argomento molto importante e spero che questo post sua utile anche a chi in futuro volesse documentarsi su questi esami nel forum. Ringrazio anticipatamente chi assolverà questi miei dubbi , anche link attendibili sull'argomento sono ben accetti.
Tex83
Messaggi: 12655
Iscritto il: 11 gennaio 2010, 17:42
Località: Piacenza

Re: Test Nat hcv

Messaggio da Tex83 »

Rispondo solo per quanto riguarda HIV perché non mi occupo di HCV, inoltre HCV non è classificabile come infezione a prevalente trasmissione sessuale.
In realtà il test molecolare presenta molte più problematiche che vantaggi.
1) non è un test diagnostico. La diagnosi di positività al virus HIV si fa con un test immunoenzimatico anticorpale seguito da un test di secondo livello Western Blot o Immunoblot. Il test molecolare è riservato ad alcune specifiche categorie (ad esempio donatori, trapianti...) dove è necessario procedere con estrema velocità a determinare la positività, anche col rischio di maggiori falsi positivi (vedi punto 2)
2) il test molecolare è più soggetto a falsi positivi: nel caso di esito erroneamente positivo, ma persona negativa, questo è un problema evidente e grosso
3) il test molecolare è antieconomico: il rapporto costo/beneficio è sfavorevole qualora si volesse utilizzare come test diagnostico (ma non lo è, vedi punto 1)
4) il test molecolare non consente un recupero di velocità di diagnosi significativo. Anche qualora il test molecolare fosse positivo (il risultato è considerabile molto affidabile dopo 15 giorni dall'esposizione), e di seguito di facesse un test di secondo livello con risultato concorde (quindi attendendo la refertazione del primo, facendo un secondo prelievo, ed attendendo un nuovo esito, arrivando così a una ventina di giorni dal fatto ad andar bene!), si sarebbero recuperati al limite 10 giorni. Un comunissimo test di quarta generazione infatti è altamente affidabile dopo 30 giorni, definitivo "sulla carta" dopo 40. Questo tempo è poco ininfluente nell'avvio di una terapia.
Per tutti questi motivi non è un test consigliato.
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Fader
Messaggi: 5
Iscritto il: 6 giugno 2022, 21:11

Re: Test Nat hcv

Messaggio da Fader »

Grazie innanzitutto per l' esaustiva risposta. Per Hiv sono concorde sul modus operandi ( Nel caso di Hcv ipotizzo che le considerazioni siano simili ma non non totalmente , in particolare perché il periodo finestra degli anticorpi hcv è superiore a hiv).Detto questo è vero che ,sebbene non sia un test di screening , nel caso in cui si decida di farlo a fini diagnostici, è da preferire il test qualitativo al test quantitativo , in quanto quest' ultimo più soggetto a falsi positivi?

Penso che il senso di voler accorciare il periodo finestra anche solo di 10 giorni possa risiedere nel tormento rappresentato dall' attesa di una risposta.
Tex83
Messaggi: 12655
Iscritto il: 11 gennaio 2010, 17:42
Località: Piacenza

Re: Test Nat hcv

Messaggio da Tex83 »

Qualitativo o quantitativo non cambia. Le cross reattività non sono determinate da questa scelta.
Credo che la parola "tormento" sia fuori luogo. E ripeto, in caso di un falso positivo se uno è già "tormentato", è peggio.
Ribadisco e concludo che il test anticorpale è il GOLD standard e i motivi sono quelli già esposti.

---RICORDO CHE LE RISPOSTE RIPRENDONO DAL 17/06: viewtopic.php?t=40191
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Fader
Messaggi: 5
Iscritto il: 6 giugno 2022, 21:11

Re: Test Nat hcv

Messaggio da Fader »

1)Da cosa dipende la cross reattività?

2) Tormento è fuori luogo ok , ma è un dato di fatto che vivono molti utenti qui dentro. Certo , si può pensare che a livello statistico una singola esposizione non voglia dire certezza di avere la patologia temuta, che si corrano più rischi per la vita e per la qualità della stessa guidando l'auto o attraversando la strada rispetto a situazioni per cui esista un rischio teorico di contagio da mts, che anche contraendo le patologie temute esistono dei percorsi terapeutici che comunque garantiscono una qualita della vita discreta.Ma questo non è automatico in tutti ( nel mio caso c' è consapevolezza, ma ancora qualcosa mi blocca e mi crea dei momenti in cui la negatività riappare ).

3) Sull' aspetto falso positivo trovo dipenda dalla personalità del soggetto. Se c' è la consapevolezza, si può essere comunque disposti a accettare il rischio di un falso positivo ( che comunque poi andrebbe riconfermato ) pur di sperare in un ritorno, quanto prima , alla leggerezza di un soggetto che non ha corso rischi .

4 ) mi sembra di capire che la sua posizione è inamovibile , non giustifica il test nat nella maggior parte dei casi e probabilmente trova inopportune anche considerazioni psicologiche come le mie. Lei ( che appare equilibrato )come affronterebbe, a livello di approccio psicologico, il periodo finestra in attesa del test dopo un eposodio a rischio?

Non mi aspetto che risponda a queste osservazioni( se lo farà gli sarei comunque grato a prescindere dell'incompatibilità di vedute) primo perche si occupa di Hiv e non di psichiatria e secondo perché certi concetti accademici ( come la succitata cross reattività) richiedeno una certa applicazione allo studio di fonti affidabili (cosa che senza dubbio farò di mio) che non può essere riassunta in poche righe. . Tuttavia , trovo significativo pubblicare questo punto di vista , perché certamente accomunato a molte altre situazioni presenti sul forum.
Tex83
Messaggi: 12655
Iscritto il: 11 gennaio 2010, 17:42
Località: Piacenza

Re: Test Nat hcv

Messaggio da Tex83 »

Fader ha scritto:
> 1)Da cosa dipende la cross reattività?

Le cross reattività sono legate a fattori specifici (ad esempio la presenza concomitante di altre patologie, anche autoimmuni) o aspecifiche (ad esempio errori di laboratorio, contaminazione dei kit) o generici (vengono rilevati anticorpi diversi da quelli vs HIV data l'estrema spensibilità del test molecolare)

> 2) Tormento è fuori luogo ok , ma è un dato di fatto che vivono molti
> utenti qui dentro. Certo , si può pensare che a livello statistico una
> singola esposizione non voglia dire certezza di avere la patologia temuta,
> che si corrano più rischi per la vita e per la qualità della stessa
> guidando l'auto o attraversando la strada rispetto a situazioni per cui
> esista un rischio teorico di contagio da mts, che anche contraendo le
> patologie temute esistono dei percorsi terapeutici che comunque
> garantiscono una qualita della vita discreta.Ma questo non è automatico in
> tutti ( nel mio caso c' è consapevolezza, ma ancora qualcosa mi blocca e
> mi crea dei momenti in cui la negatività riappare ).
>

Questo non è un problema legato all'infettivologia, ma ad una eventuale difficoltà psicologica ad accettare una possibile IST.
Le faccio un esempio. Se lei fuma, o conosce gente che fuma, quanti di questi vivono un "tormento" quotidiano per la possibilità di una malattia correlata in futuro? Credo nessuno... Si entra nel campo delle scelte di vita, che devono essere sempre CONSAPEVOLI ed INFORMATE.
Il problema, mia opinione personalissima, è legato più alla sfera sociale che ad altro, all'opportunismo di cercare di rientrare in quello che è socialmente "accettato" cercando di evitare quello che non lo è ancora.

> 3) Sull' aspetto falso positivo trovo dipenda dalla personalità del
> soggetto. Se c' è la consapevolezza, si può essere comunque disposti a
> accettare il rischio di un falso positivo ( che comunque poi andrebbe
> riconfermato ) pur di sperare in un ritorno, quanto prima , alla
> leggerezza di un soggetto che non ha corso rischi .

Non sono d'accordo. Avere in mano un test falsamente positivo in un soggetto negativo (e ricordo che NON esistono i test falso negativi) può indurre a pensare e ad alimentare la teoria che i test possano produrre risultati falsi. Allo stesso modo, la persona potrà iniziare a dubitare in eterno del test ed attivare una compulsione nel ripeterlo senza motivazione.
Meglio un UNICO test, dal risultato CERTO.

>
> 4 ) mi sembra di capire che la sua posizione è inamovibile , non giustifica
> il test nat nella maggior parte dei casi e probabilmente trova inopportune
> anche considerazioni psicologiche come le mie. Lei ( che appare equilibrato
> )come affronterebbe, a livello di approccio psicologico, il periodo
> finestra in attesa del test dopo un eposodio a rischio?

Mi è capitato più volte da ragazzo. Semplicemente informandomi correttamente su come evitare nuovi rischi o nell'ipotesi di test positivo su cosa comporta vivere con HIV.

>
> Non mi aspetto che risponda a queste osservazioni( se lo farà gli sarei
> comunque grato a prescindere dell'incompatibilità di vedute) primo perche
> si occupa di Hiv e non di psichiatria e secondo perché certi concetti
> accademici ( come la succitata cross reattività) richiedeno una certa
> applicazione allo studio di fonti affidabili (cosa che senza dubbio farò di
> mio) che non può essere riassunta in poche righe. . Tuttavia , trovo
> significativo pubblicare questo punto di vista , perché certamente
> accomunato a molte altre situazioni presenti sul forum.

Io non ho problemi a rispondere, ma ripeto che se il test molecolare fosse una pratica "conveniente" per tutti, sarebbe approvato come test diagnostico, cosa che non è.
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