Per il dott. Baldasso; Gonorrea
Inviato: 5 maggio 2014, 17:12
Salve Dottore,
due giorni dopo un rapporto orale ricevuto senza preservativo, ho accusato bruciore durante la minzione e stamani ho notato una secrezione biancastra.
Il medico ha asserito che a livello empirico può trattarsi di gonorrea o clamidia, e mi ha posto davanti a una scelta: tampone uretrale, analisi del sangue e del liquido seminale per essere certi della diagnosi, oppure una cura antibiotica data sulla base del dato empirico. Ho scelto la seconda via: un'iniezione di Rocefin, e due pasticche da 500 mg di Azitromicina; il medico ha detto che dovrei stare meglio già in capo a due giorni, però ha specificato che in questo modo non sapremo mai cosa ho avuto e che non abbiamo certezza sul fatto che si tratti di clamidia o gonorrea; ha poi aggiunto che un'infezione batterica può causare sterilità e la cosa ora mi sta gettando nel panico. Le pongo due quesiti:
1) mi chiedo se ho fatto bene a farmi prescrivere la cura antibiotica fidandomi di una diagnosi empirica e scegliendo (per paura e ansia di iniziare una cura lo ammetto) di non sottopormi al tampone. Per cui vorrei chiedere il suo parere: mi conviene andare da un urologo ed effettuare tampone e analisi varie? e se sì quanto tempo devo lasciar passare adesso, visto che ho preso l'antibiotico?
2) se l'uomo che mi ha trasmesso l'infezione aveva una gonorrea orale (con tutta evidenza), il ricevere una fellatio diventa un comportamento a rischio per hiv? E per quanto riguarda la sifilide?
Infine ho uno scrupolo di tipo etico (ma a questo può riservarsi di non rispondere se lo ritiene non di sua competenza). Come devo comportarmi col soggetto in questione? Sono sicuro che l'infezione mi sia stata trasmessa da lui: ma se mettesse in dubbio la mia buona fede?
Mi scuso per l'eccesso di dettagli del messaggio e ringrazio dell'attenzione che vorrà dedicarmi
due giorni dopo un rapporto orale ricevuto senza preservativo, ho accusato bruciore durante la minzione e stamani ho notato una secrezione biancastra.
Il medico ha asserito che a livello empirico può trattarsi di gonorrea o clamidia, e mi ha posto davanti a una scelta: tampone uretrale, analisi del sangue e del liquido seminale per essere certi della diagnosi, oppure una cura antibiotica data sulla base del dato empirico. Ho scelto la seconda via: un'iniezione di Rocefin, e due pasticche da 500 mg di Azitromicina; il medico ha detto che dovrei stare meglio già in capo a due giorni, però ha specificato che in questo modo non sapremo mai cosa ho avuto e che non abbiamo certezza sul fatto che si tratti di clamidia o gonorrea; ha poi aggiunto che un'infezione batterica può causare sterilità e la cosa ora mi sta gettando nel panico. Le pongo due quesiti:
1) mi chiedo se ho fatto bene a farmi prescrivere la cura antibiotica fidandomi di una diagnosi empirica e scegliendo (per paura e ansia di iniziare una cura lo ammetto) di non sottopormi al tampone. Per cui vorrei chiedere il suo parere: mi conviene andare da un urologo ed effettuare tampone e analisi varie? e se sì quanto tempo devo lasciar passare adesso, visto che ho preso l'antibiotico?
2) se l'uomo che mi ha trasmesso l'infezione aveva una gonorrea orale (con tutta evidenza), il ricevere una fellatio diventa un comportamento a rischio per hiv? E per quanto riguarda la sifilide?
Infine ho uno scrupolo di tipo etico (ma a questo può riservarsi di non rispondere se lo ritiene non di sua competenza). Come devo comportarmi col soggetto in questione? Sono sicuro che l'infezione mi sia stata trasmessa da lui: ma se mettesse in dubbio la mia buona fede?
Mi scuso per l'eccesso di dettagli del messaggio e ringrazio dell'attenzione che vorrà dedicarmi