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paura

Inviato: 15 ottobre 2007, 22:54
da marcomac
salve ragazzi,
volevo raccontarvi brevemente la mia storia per avere da voi un sostegno psicologico.sono sieronegativo.da 5 mesi frequnto una ragazza sieropositiva,me lo ha confessato prima di avere il rapporto sessuale.all'inizio mi sono spaventato e tutt'ora lo sono il problema è che nonostante quanta paura mi faccia questa malattia non riesco a non frequentarla.ho paura per me,di essere contagiato e a volte anche se si conoscono perfettamente le modalità di contagio la paura ritorna.ho paura dell'imprevisto.a volte ho paura per lei,che magari possa peggiorare e stare male.l'area medica è molto curata e ben dettagliata e credo che questo mi abbia servito come approccio alla malattia,ma credo che io abbia bisogno anche di qualche vostra rassicurazione o parola di conforto.a volte difronte ai suoi baci e alle sue carezze rimango intimorito e per me non è facile lasciarmi totalmente andare.
potete aiutarmi?

Inviato: 17 ottobre 2007, 17:54
da stef75
Carissimo.
Non so proprio cosa risponderti. Perchè credo che la risposta sia del tutto soggettiva e che, in casi come il tuo il consiglio giusto non esista.

Se mi chiedi se a stare insieme a una ragazza sieropositiva rischi di contrarre l'hiv la risposta è drammaticamente si. Il rischio, avendo rapporti intimi e sessuali, esiste, anche soltanto per l'ipotesi che il preservativo si rompa durante il rapporto. Un rischio che tu puoi ridurre al minimo, ma che comunque esiste. Ora devi valutare quanto sei disposto a rischiare e quanto ami questa ragazza. Sta a te valutare se accettare, in nome dell'amore, i possibili rischi, oppure se lasciare perdere tutto.

Ti dico solo 2 cose: in caso di rottura accidentale del preservativo esiste la profilassi post esposizione che riduce tantissimo il rischio di infettarsi.

Due: tieni presente che, nella peggiore delle ipotesi oggi, come il dott. Monti ha più volte confermato in questo forum, esistono terapie che hanno portato la sopravvivenza media di un s+ a 35 anni e più. Io credo, ma questa è opinione personale, che entro 20 anni la cura sarà sicuramente trovata. Pertanto anche contrarre hiv, nel 2007 e in occidente, non vuol dire morire. Vuol però dire condurre una vita più complicata, segnata magari da una costante convivenza con farmaci. Sta a te valutare. Di più non posso e non voglio dirti.


Ps: L'accettazione consapevole di un rischio non è segno di incoscienza ma di maturità. Io ad esempio corro con moto sportive e spesso in pista vado a velocità che sfiorano e a volte superano i 300 all'ora. Ebbene pur correndo con tutte le protezioni del caso so perfettamente che c'è il rischio (seppur limitato dalla mia abilità :wink: ) di incorrere in un incidente grave e, magari, di passare il resto della mia vita su una sedia a rotelle. So perfettamente che corro un rischio (molto ma molto più alto di quello, potenziale, che correresti tu) ma la passione per la moto è più forte. Sono scelte. Basta esserne consapevoli.

Inviato: 22 ottobre 2007, 15:54
da ANLAIDS
gentile Marcomac,

non sono un medico, voglio solo passarle la mia esperienza di persona che da circa 15 anni lavora nel campo dell'HIV. Ho conosciuto numerose coppie cosiddette "discordanti" (uno dei due hiv+ e l'altro no), tra queste anche persone sposate o conviventi. E per quello che ho potuto constatare, dove si siano usate le giuste precauzioni (che poi altro non sono che l'uso del profilattico nelle penetrazioni, dall'inizio alla fine) non c'è stata infezione del partner s-
Sottolineo che convivere con una persona vuol dire dividere lo stesso letto, usare lo stesso bagno, gli stessi asciugamani, le stesse stoviglie... naturalmente vi sono altre piccole precauzioni, tipo non usare lo stesso spazzolino o rasoio, avere accotezze se ci si taglia, ma queste direi che fanno parte delle regole di igiene, a prescindere dallo stato sierologico. In realtà questo virus si trasmette con delle modalità ben precise, ed è "facile" prenderselo in quanto, in fondo, è facile avere una rapporto non protetto. Ma allo stesso tempo non è poi così "facile" prenderlo con altre modalità (escludendo, ovviamente, lo scambio di siringhe, che non mi sembra il suo caso).
La mia esperienza mi dice che avere una storia con una persona hiv+ si può, senza mettere a rischio la propria vita.
Poi, ovviamente, ognuno fa le proprie valutazioni, anche in relazione all'importanza che ha per noi la persona in questione, ma questo vale per tutti.
cordiali saluti
Valeria calvino ANLAIDS Nazionale

PREVENZIONE

Inviato: 24 giugno 2008, 13:17
da ansia65
Gentile associazione,
poichè faccio parte della generazione del periodo della scoperta dell'AIDS, (ho 43 anni) e pertanto fino a 10 giorni fa credevo perchè mi hanno fatto da sempre credere che il profilattico ben usato, che non si rompe ecc. era la panacea contro tutti mali delle M.S.T. compresa l'HIV.
Giorni fa sfoglio un giornale e leggo: "I PROFILATTICI NON GARANTISCONO LA SICUREZZA PER L'AIDS" , poichè il virus passa attraverso i pori del profilattico.
Navigando in internet scopro siti che avvalorano tale teoria, ma mi collego anche a siti che del problema ritengo di essere di tutto rispetto, come la "LILA", "L'ARCIGAY", il Vs. uno dell'Ospedale Spallanzani e un altro svizzero ecc.
Ma è proprio qui che mi sono cadute le braccia, in quanto alla percentuale delle infezioni prese utilizzando CORRETTAMENTE il profilattico le probabilità variano dal 3 - 7 per mille al 1% -3%, notiziola data con una senzazione di frivolezza.
Pertanto non capisco come possa esserci una forbice di tale ampiezza a seconda dell'associazione (es. non vorrei che ci trovassimo di fronte a un dilemma tipo l'effetto serra). Inoltre trovo la percentuale dell1% già astronomicamente elevata per il problema mortale, che non riesco a capire come mai nel mito creato con soldi pubblici della panacea preservativo, le stesse associazioni che hanno anche come scopo quello di abbattere il propagarsi della malattia accettino con leggerezza una percentuale che torno a dire MOSTRUSAMENTE ALTA. Probabilmente a mio parere si dovrebbe distruggere questo mito, magari obbligando a mettere delle scritte di avvertenza sulle scatole. Anche perchè fino a che c'è uno strappo che si vede bene, ma chi ci garantisce del porellino di 0,00....% di grandezza? Qui si parla di morte signori non di orticaria.
Comunque vorrei sapere da chi sono pagate le ditte che testano la sicurezza dei profilattici e quali parametri devono avere per essere venduti. A me sembra di capire che chiunque abbia un rapporto con un individuo del quale non conosce il pedigree sessuale e pur utilizzando il profilattico dovrebbe passare 6 mesi della sua vita a fare test, con ansia e terrore. E come la mettiamo con le prostitute/i in questo caso vere bombe biologiche? Poichè con l'1% e peggio con il 3% di probabiltà di infezione (profilatico ben usato, che non si rompe, ecc.ecc.) sono da ritenere tutte sieropositive.
Con questo non voglio assolutamente deleggittimare il Vs. lavoro ma vorrei solo capire qulcosa in più.
Grazie.

Re: PREVENZIONE

Inviato: 24 giugno 2008, 14:24
da valeruz
[quote="ansia65"]Gentile associazione,
poichè faccio parte della generazione del periodo della scoperta dell'AIDS, (ho 43 anni) e pertanto fino a 10 giorni fa credevo perchè mi hanno fatto da sempre credere che il profilattico ben usato, che non si rompe ecc. era la panacea contro tutti mali delle M.S.T. compresa l'HIV.
Giorni fa sfoglio un giornale e leggo: "I PROFILATTICI NON GARANTISCONO LA SICUREZZA PER L'AIDS" , poichè il virus passa attraverso i pori del profilattico.
Navigando in internet scopro siti che avvalorano tale teoria, ma mi collego anche a siti che del problema ritengo di essere di tutto rispetto, come la "LILA", "L'ARCIGAY", il Vs. uno dell'Ospedale Spallanzani e un altro svizzero ecc.
Ma è proprio qui che mi sono cadute le braccia, in quanto alla percentuale delle infezioni prese utilizzando CORRETTAMENTE il profilattico le probabilità variano dal 3 - 7 per mille al 1% -3%, notiziola data con una senzazione di frivolezza.
Pertanto non capisco come possa esserci una forbice di tale ampiezza a seconda dell'associazione (es. non vorrei che ci trovassimo di fronte a un dilemma tipo l'effetto serra). Inoltre trovo la percentuale dell1% già astronomicamente elevata per il problema mortale, che non riesco a capire come mai nel mito creato con soldi pubblici della panacea preservativo, le stesse associazioni che hanno anche come scopo quello di abbattere il propagarsi della malattia accettino con leggerezza una percentuale che torno a dire MOSTRUSAMENTE ALTA. Probabilmente a mio parere si dovrebbe distruggere questo mito, magari obbligando a mettere delle scritte di avvertenza sulle scatole. Anche perchè fino a che c'è uno strappo che si vede bene, ma chi ci garantisce del porellino di 0,00....% di grandezza? Qui si parla di morte signori non di orticaria.
Comunque vorrei sapere da chi sono pagate le ditte che testano la sicurezza dei profilattici e quali parametri devono avere per essere venduti. A me sembra di capire che chiunque abbia un rapporto con un individuo del quale non conosce il pedigree sessuale e pur utilizzando il profilattico dovrebbe passare 6 mesi della sua vita a fare test, con ansia e terrore. E come la mettiamo con le prostitute/i in questo caso vere bombe biologiche? Poichè con l'1% e peggio con il 3% di probabiltà di infezione (profilatico ben usato, che non si rompe, ecc.ecc.) sono da ritenere tutte sieropositive.
Con questo non voglio assolutamente deleggittimare il Vs. lavoro ma vorrei solo capire qulcosa in più.
Grazie.[/quote]


scusate se mi intrometto...... il preservativo è sicuro se non si rompe, per cui evitiamo di dire stronzate grazie....le percentuali sono ridicole non sò dove le hai lette.....
al 3% di rischio statisticamente parlando si arriva solo nel rapporto anale ricettivo nella peggiore delle ipotesi con rapporto non protetto e completo...figurati con il preservativo....
saluti.....

RISPOSTA

Inviato: 24 giugno 2008, 16:09
da ansia65
Io ho scritto ciò che ho letto e da ciò ho chiesto risposte eusarienti da chi è interessato a darmele. Gli indirizzi dove li ho letti li ho messi, se hai voglia passa il tempo e leggi pure tu. Uno su tutti e forse è anche uno dei più interessati, ARCIGAY MILANO.
Dopo, quando hai letto, puoi anche dare una tua opinione, ma a me e ad altri credo che interessa l'opinione di qualche persona conoscitrice dei fatti a livello scientifico che possa sciogliere qualche dubbio e non da colui che il dubbio me lo lascia o peggio me ne crea un altro, tenendo ben ferma che la tua opinione comunque è sempre ben accetta.
Ciao.

Inviato: 24 giugno 2008, 18:29
da valeruz
infatti ho detto la mia

****I PROFILATTICI NON GARANTISCONO LA SICUREZZA PER L'AIDS" , poichè il virus passa attraverso i pori del profilattico****
per curiosità mi dici qual'è il giornale che ha pubblicato questa scemenza....?
grazie.

Inviato: 29 giugno 2008, 23:09
da dott.manuelmonti
gentile ansia ho risposto alla sua domanda all utente fabio sul primo topic.

saluti

Inviato: 28 dicembre 2008, 0:24
da meri.sf
CARO MARCOMAC,
purtroppo solo oggi leggo il tuo messaggio che risale a un po' di tempo fa.
Ti capisco molto bene.A me è successa la stessa cosa tre anni fa, quando ho incontrato quello che a breve sarà mio marito, con il quale convivo da quasi tre anni.
Quando me l'ha comunicato sono rimasta di ghiaccio: nessuna reazione:non volevo piangere davanti a lui, dargli anche questa pena, caricarlo del mio dolore.
Sia io che lui eravamo reduci da un divorzio molto sofferto e averlo incontrato era significato per me nascere a nuova vita.Poi la notizia.
Quella notte nel mio app.to, da sola, ho dormito poco.L'indomani mattina, al risveglio, ho morso il cuscino con tale rabbia e ho pianto, ho pianto, ho pianto...fino a non avere più lacrime.Perchè? Per uno stupido tatuaggio e la sua enorme ingenuità di ragazzo di borgata, la nostra storia d'amore era drammaticamente segnata, così come la sua vita.
Quella mattina ho preso app.to con il mio dottore di base-che è un grande!-e che mi conosce bene:di fronte al mio dolore mi ha quasi sussurrato:" Se io amassi davvero una donna non mi fermerebbe il fatto che fosse s+".
E io sapevo dal profondo del mio cuore di amarlo come mai avevo amato nella mia vita.
L'amore non aiuta a preservarti dalle angosce, dai timori che periodicamente ti assalgono, ma posso affermare che questa esperienza che sto vivendo a tutt'oggi mi ha aiutato a maturare e a scrollarmi di dosso un bel po' di pregiudizi e fobie.
E ad assaporare ogni momento della nostra vita insieme.Augurandoci che per questa, come per tante altre malattie( non dimentichiamoci che non esiste solo l'hiv), si prospetti a breve una cura o terapie sempre più efficaci.
Però, ricorda sempre: testa sulle spalle.
In tre anni non ho mai avuto rapporti non protetti.E ad oggi sono s-.
Spero tu leggerai il mio messaggio.