guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Questa sezione viene bloccata poichè la dott.ssa Balotta e il Dott. Costa rispondono, rispettivamente, nelle sezioni Aids e Hiv e Test di questo Forum

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dodiveneto
Messaggi: 53
Iscritto il: 1 novembre 2009, 0:32

guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da dodiveneto »

Spett. dr. Monti, cosa ne pensa di questo miracolo scientifico?

Ha effettuato un trapianto di midollo osseo per curargli la leucemia ed è finita che l’ha salvato dall’AIDS.

Il dottor Gero Hutter di fronte ad un suo paziente sieropositivo e malato di leucemia si è ricordato che esistono persone che sono naturalmente immuni dall’infezione da HIV in quanto ereditano da entrambi i genitori un gene particolare che blocca l’ingresso del virus nelle cellule umane. Il dottore ha dunque cercato un donatore di midollo che avesse questa caratteristiche e ha fatto il trapianto.
Attualmente il paziente, un americano di 42 anni da 600 giorni non ha più il virus nel sangue e non assume alcun farmaco antivirale.
Prima del trapianto il paziente era stato trattato con radiazioni e chemioterapici che gli hanno distrutto tutte le cellule del midollo osseo, comprese quelle leucemiche ed i linfociti dove si annida il virus dell’AIDS. Dopo di che gli è stato appunto trapiantato il midollo con il gene Ccr5 “protettivo” nei confronti del virus. Solo l’1% della popolazione europea eredita da ambedue i genitori questo gene “modificato”, che invece non è presente nella popolazione asiatica, africana e sudamericana.
Il caso di questo paziente dimostra che il virus è al 99,9% costretto ad utilizzare questo recettore per infettare le cellule e suggerisce dunque di potenziare la ricerca su quelle strategie terapeutiche che hanno come bersaglio il Ccr5.
Pubblicato il: novembre 17, 2008
dott.manuelmonti

Messaggio da dott.manuelmonti »

mi informo e le faccio sapere

saluti
visonetto
Messaggi: 9
Iscritto il: 30 aprile 2009, 11:08

Messaggio da visonetto »

In merito al paziente tedesco il prof. Gero Hutter ha già espresso interesanti osservazioni in occasione del Quarto Workshop Internazionale "HIV Persistence during Therapy" tenutosi il 9 dicembre 2009. http://www.informedhorizons.com/persist ... gram3.html
In tale sede, queste le considerazioni.
"Gero Hutter (University of Mannheim) discussed the single patient he and his colleagues treated that appears to be the first patient cured of HIV infection (NEJM 2009). In an HIV-infected leukemia patient requiring stem cell transplant for treatment, an allogeneic stem cell transplantation (SCT) was given from a donor homozygous for the CCR5-delta32 deletion.

This 32-basepair deletion in the CCR5 allele provides resistance against HIV-1 transmission in individuals homozygous for this mutation. HIV remains undetectable for more than 2 years after discontinuing ART, as determined by viral RNA and proviral DNA PCR assays of peripheral blood, bone marrow. After the patient relapsed from his leukemia one year after the first transplantation a second transplantation with the same CCR5 deficient donor was performed. Replacement of CCR5+ cells appears to be complete. CD4/CCR5 co-expression macrophages were detectable in the gut 6 months after transplantation, but by 2 years after transplantation CCR5+ macrophages were undetectable. A brain biopsy done for clinical reasons also showed that all detectable neuroglial cells were CCR5-negative.

Hutter emphasized that several possible explanations for the apparent eradication of HIV infection might exist: 1) The conditioning regimen for SCT led to depletion of the T-cell pool and thus significantly reduced the HIV-1 reservoir; 2) Under immunosuppressive treatment, the absence of activated CD4+ T cells abrogated HIV-1 replication in the remaining T-cell fraction; 3) Repopulating CD4+ T cells were resistant to CCR5-tropic HIV-1 infection due to the absence of CCR5 surface expression; 4) Reconstitution of the T-cell pool was too slow to provide an adequate number of CD4+ target cells for the re-emergence of HIV-1 infection via co-receptors other than CCR5. While this approach is not widely practical, it suggests that the goal might be someday achievable."
http://www.natap.org/2009/HIV/011210_01.htm
Altre informazioni si potranno avere al CROI di San Francisco che si terrà il 16-19 febbraio 2010.
Se Lei dr. Monti volesse spendere un po' del suo tempo per altre ricerche avrebbe tutta la nostra considerazione. Gradirei lei ci spiegasse in particolare il punto 1 e 2. Io, sinceramente, nnon ho la competenza.
Grazie a nome dei sieropositivi.

Quel "Mi informo e le faccio sapere", visti i tempi, mi lasciano un po' perplesso.
Nessun problema, dottore! Rimango in fiduciosa attesa.
dott.manuelmonti

Messaggio da dott.manuelmonti »

gentile utente


ho finalmente letto l'articolo uscito sulla rivista New England Journal e posso darle qualche informazione in piu'-

Come hanno scritto diversi giornali per la prima volta un paziente infetto dall'Hiv e' riuscito a sconfiggerlo grazie a un trapianto di midollo osseo.

Il paziente ha eseguito un trapianto di midollo non per l'infezione da HIV ma perche affetto da una leucemia.
A causa dell'impossibilità di eseguire nuove terapie i medici hanno deciso di effettuare sul paziente un trapianto di midollo osseo,per tentare di sconfiggere la leucemia.
Questa procedura pero' prevede la sospensione dei farmaci antiretrovirali, che il paziente assumeva da diversi anni.

Il rischio maggiore era che il virus , dopo la sospensione della terapia, potesse tornare a livelli preoccupanti.

Per tale motivo, i medici hanno cercato una rarissima tipologia di donatore che risulta essere immune all'Hiv.
Questa tipologia di persone, la cui scoperta risale a molti anni fa, possiedono una rara mutazione genetica omozigote ossia presente su entrambi i geni, la "CCr5"che impedisce il passaggio del virus dell'Hiv all'interno della cellula; se i virioni di HIV non riescono a insediarsi non avviene il passaggio per la riproduzione e essi sono destinati alla morte.

Dalle stime ufficiali, nelle popolazioni occidentali c'è una piccolissima parte della popolazione che presenta una variazione genetica simile. Ed e' proprio in questo piccolo gruppetto di rari donatori immuni che gli scienziati tedeschi hanno trovato un donatore di midollo per il paziente.

Negli anni successivi successivi al trapianto, avvenuto alcuni anni fa, il paziente e' stato sottoposto a controlli medici regolari e non è stato riscontrata la presenza del virus nel midollo osseo, nel sangue, nei tessuti.

C'è bisogno, come ammettono gli stessi medici che hanno scritto l'articolo di un ampia casistica, di ulteriori studi e di un piu' lungo follow up ma le notizie sono assai promettenti.

Purtroppo un grosso limite è il campione assai limitato di persone con questa mutazione oltre agli effetti negativi di un trapianto di midollo.

Spero di averLe risposto

saluti
visonetto
Messaggi: 9
Iscritto il: 30 aprile 2009, 11:08

Messaggio da visonetto »

Gent.mo dr. Monti,
ho letto la risposta che ha fornito a dodiveneto in merito all'ormai famoso "Paziente tedesco".
Confesso che la sua risposta mi è parsa parziale e lacunosa.
Vero trattasi di caso eccezionale, non estendibile a noi sieropositivi su larga scala, ma vero anche che per la prima volta ( e vi è tutta una documentazione ufficiale) si può parlare di ERADICAZIONE vera e propria.
Una strada, io credo, da percorrere vagliandola in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto ponendosi interrogativi cui lei sembra sottrarsi.
Non ha risposto ad esempio ai punti da me evidenziati nel post precedente e anche ora, dopo che il CROI 2010 ha visto il nostro Gero Hutter come lo scomodo convitato di pietra (presenza sublimale, sì, ma ingombrante e fastidiosa) , lei, dr. Monti pare non cogliere la portata del "caso". Anche il termine CCR5, relativo alla mutazione cui ha fatto cenno, pare darle fastidio. Digni non sumus, Insomma c'è stato un caso, sì è vero ma cosa ci volete fare quello era leucemico e qua tiriamo a campa'.
Questa è l'impressione che ha dato.
L'impressione di un addetto ai lavori poco preparato e poco attento a ciò che succede al di là del cancello di casa propria.
Dr. Monti,
lei è in questo sito il rappresentante medico dell'associazione. Un rappresentante, direi, alquanto anonimo e che tale vuole rimanere. Trovo la sua riotrosìa alquanto curiosa. Come trovo curiosa la nuova frase "Risponde alle domande il dott. Manuel Monti, specializzato in Medicina Interna
presso la III Scuola di specializzazione dell' Università degli Studi "La Sapienza" di Roma" che fa da cappello ai suoi interventi. (tralascio la cacofonia)
Leggo quindi che lei si è specializzato presso la Sapienza ma non, come prima si evinceva dall' altro introibo, non quindi facente parte dello staff della Sapienza medesima.
Dottore,
qui abbiamo tutti bisogno di trasparenza.
Le hanno in altra sede posto domande personali cui Lei non ha voluto dare risposta. Personali per modo di dire visto che si voleva che il medico delegato dall'associazione avesse e desse maggior visibilità. Chiunque può pararsi dietro un nick ... un sito ..un blog ... dei riferimenti più puntuali avrebbero dato garanzia di maggior serietà.
Mi sembra una ESIGENZA LEGITTIMA sapere con chi si ha a che fare.... Senza sollevare sgradevoli episodi di sedicenti dentisti rivelatisi odontotecnici..... Absit iniuria verbis ma un po' di diffidenza non guasta,.
Ora le pongo un problema: Lei dice di essersi specializzato in medicina interna etc etc etc ....
ma se non è membro attivo presso la Sapienza, se lì non presta alcuna attività, che sorta di credenziale è quella in apertura? Se lei si fosse specializzato a Padova sarebbe cambiato qualcosa? L'avrebbe messa ugualmente?
Dottor Monti, a volte la modestia serve per nascondere scomodi fantasmi. Mi auguro non sia il suo caso.
Gradirei comunque un chiarimento.
Credevo di parlare con un medico de la Sapienza, e mi trovo a parlare con un medico che lì si è specializzato ma....
Insomma, detto in soldoni, vorrei che il biglietto da visita fosse chiaro, con le credenziali giuste.
Qui vi è qualcosa che mi crea non poche perplessità.
Trasparenza.
Si vuole trasparenza.
Con tutta calma e con i suoi tempi, le sarei grato se volesse rispondere ai nodi da me evidenziati cui si è sottratto.
Il "paziente tedesco" non va dimenticato. Anzi!!!! Proprio ora dopo che il CROI ha fatto trasparire i grossi limiti della Hart.
Sarebbe il caso se ne parlasse. Qui si tace, si cita la Sapienza, e si tengono riservate notizie che sono di grande interesse per tutti i sieropositivi.
La saluto e rimango in attesa dei chiarimenti e in merito al paziente tedesco alla luce di quantro espresso durante il CROI e in merito alla sua funzione qui in questa associazione.
visonetto
dott.manuelmonti

Messaggio da dott.manuelmonti »

gentile utente,

a me non da fastidio una notizia del genere assolutamente.

ho visto troppe persone morire e ho conosciuto la sofferenza di tanti pazienti ed amici per poter aver "fastidio" di una notiza del genere; purtroppo pero' ho conosciuto tante notizie da prima pagina che poi si sono rilevate meno importanti del previsto e per tale motivo, seppur sono un ottimista di natura, penso di dover andare cauti su queste notizie, seppur positive.

Questa mia cautela è soprattutto per rispetto ai malati ed alle persone sieropositive.

Per quanto riguarda la modifica alla scrittura presente in alto , è dovuto al fatto che dal 1 Marzo lavoro in un altra struttura ospedaliera, ma non reputo sia importante. Puo' sempre scegliere di porre domande ad altri colleghi.

La saluto cordialmente
xdanielx88
Messaggi: 105
Iscritto il: 8 aprile 2010, 20:47

Messaggio da xdanielx88 »

comunque sia il fondatore di anlaids lo conosciamo tutti,quindi il dottore che viene incaricato di moderare il forum di una delle principali organizzazioni per la lotta contro l'auds che esistono in italia di certo non e un pirla qualunque,quindi se e stato ''messo''(scusi il termine) qui ha di certo credenziali per poter fare questo servizio...
word90
Messaggi: 26
Iscritto il: 12 settembre 2010, 0:37

terapie????

Messaggio da word90 »

credo che non ci siamo ancora arrivati,forse perche' si spera che big farma operi per il bene dei malati,ma non e' cosi!!!!!!!!sono passati ormai 25 anni di ricerche di notizie di teorie e di terapie ma siamo rimasti sempre sulla linea di partenza, be forse qualche metro dal chilometrico traguardo e' stato fatto.finiamola di ingannare i malati e diciamolo apertamente che non si vuole trovare una terapia risolutiva.............scusate ma se cio' accadesse sapete quanti miliardi di dollari perderebbero le case farmaceutiche?hanno creato una terapia che consente il malati di campare qualche anno dando ad ogni malato un numero ed associandoci un importo..........un malato nel su prcorso terapeutico costa all'anno 15 mila euro? magari di piu' x il numero di anni x il numero di malati si arriva a delle cifre che fanno paura solo a pronunciarle be' alla big farma ivece come si dice FA CASSA!!!!!!!!
QUINDI LA SPERANZA IN QUESTO CASO E' MORTA NEL 1984??????
fiorenzoandrei
Messaggi: 119
Iscritto il: 1 novembre 2009, 1:08

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da fiorenzoandrei »

http://it.notizie.yahoo.com/aids--30-an ... oroso.html


Aids, 30 anni di lotta e un successo clamoroso
La storia di Timothy Ray Brown, il primo uomo ad aver sconfitto il virus dell’Hiv


Sono passati ormai quattro anni e finalmente lo si può dire con sufficiente certezza: Timothy Ray Brown è guarito dall’Aids. Nei giorni scorsi si è celebrato il 30esimo anniversario dalla prima scoperta della malattia negli Stati Uniti e la storia di quest’uomo, raccontata per la prima volta qualche mese fa, sembra indicare che la speranza di sconfiggere radicalmente questo male esiste davvero.

Brown è un americano originario di San Francisco, ha 45 anni di età e fino allo scorso dicembre viveva a Berlino. La sua vicenda è davvero unica, tanto che è difficile pensare che possa essere utilizzata per trattamenti analoghi su altri pazienti. L’uomo, infatti, sarebbe riuscito a sconfiggere il virus dell’Hiv grazie a un trapianto di midollo osseo a cui è stato sottoposto dopo essersi ammalato anche di leucemia mieloide acuta.

La scoperta di essere sieropositivo risale al 1995, mentre quella di essersi ammalato anche di leucemia è del 2006. L’anno dopo, nel febbraio 2007, Brown è stato ricoverato alla Charite-University di Berlino per un trapianto di cellule staminali. A quel tempo i medici cercavano di contrastare la leucemia che lo stava aggredendo, senza aspettarsi, però, di ottenere anche una guarigione definitiva dal virus Hiv. In interventi di questo tipo, inoltre, il tasso di mortalità medio è pari almeno al 5%.
Statistiche a parte, comunque, sembra che abbia funzionato tutto alla perfezione (anche se nel 2008 ha dovuto affrontare la leucemia per la seconda volta, sconfitta ancora una volta con un trapianto dallo stesso donatore). La terapia applicata al paziente è nota. Nel dettaglio, Brown è stato sottoposto in prima battuta alla “distruzione” e alla “sostituzione” del sistema immunitario. Attraverso la radioterapia e alcuni farmaci, sono state eliminate le cellule malate attraverso. Infine è stato fatto il trapianto.

Gli scienziati hanno spiegato che il donatore rientra in quel numero estremamente esiguo di persone al mondo che è immune alla malattia (in tutto si calcola che questi soggetti siano l’1% di quelli di razza caucasica). Ad ogni modo, la vicenda non è ancora del tutto chiarita, tanto che le prime sperimentazioni sulla storia clinica di Brown dovrebbero partire il prossimo anno e i ricercatori stanno studiando come applicare quanto imparato da questa esperienza, mettendo a punto una terapia simile, anche se meno “violenta” (leggi tutti i dettagli).

La sola cosa certa è che oggi l’uomo non prende più alcun antiretrovirale, né alcune medicina in generale. I suoi unici problemi di salute sono legati a un’aggressione subita un paio d’anni fa, che l’ha costretto a una terapia per riprendere a camminare e a parlare, ma che non gli ha permesso di tornare al pieno utilizzo di un braccio.

Da quando sono stati individuate i primi casi di Hiv e Aids a Los Angeles, nel lontano 1981, circa 30 milioni di persone nel mondo sono morte a causa di questa malattia. Attualmente, inoltre, circa 34 milioni di persone sono infette dal virus dell’Hiv e due milioni muoiono ogni anno per complicanze legate alla malattia.

Per quanto riguarda i decessi, la situazione è molto più grave nei Paesi poveri, dove mancano le cure necessarie. Negli Stati Uniti, invece, l’aspettativa di vita di una persona affetta da Hiv è più corta solo di qualche mese rispetto a chi è in salute. Inoltre, la medicina si è evoluta in questo campo, tanto che oggi molti pazienti possono curarsi prendendo solo una pastiglia al giorno.
caramella
Messaggi: 822
Iscritto il: 18 novembre 2011, 21:16

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da caramella »

a me lascia perplessa questa storia. lci sono dei "santuari" in cui il virus si annida es delle sacche nel cervello (scusate i termini poco scientifici ma uso le parole che mi sono state riferite da una persona molto esperta in materia che ha usato un linguaggio appositamente non tecnico per meglio farmi comprendere il concetto) per cui anche se il virus non è più rilevabile non significa che non sia più presente. Forse potrebbe essere il caso anche di questo paziente "guarito"? Forse avremo una cura quando riusciremo a stanare il virus da questi santuari. Mi piacrerebbe avere un vostro parere e anche quello di qualche medico del forum. Grazie
Immagine safe sex...use condom
PERPLESSO
Messaggi: 3665
Iscritto il: 23 aprile 2011, 17:26

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da PERPLESSO »

No questo è davvero l'unico caso guarito da hiv..
PiccolaStella
Messaggi: 20
Iscritto il: 17 maggio 2012, 16:55

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da PiccolaStella »

Ciao a tutti, scusate il ritardo del mio intervento, ma mi sono iscritta a questo forum solo oggi...
Dottor Monti, per favore, mi sa dire se in Italia stanno studiando questo caso e/o seguendo una pista simile per cercare una cura definitiva dall'HIV? Scusi l'ignoranza, ma se siamo riusciti a riprodurre una pecora in vitro, la ricerca scientifica non ci permette di pensare di poter riprodurre in qualche modo e forma anche questi ccr5??!! :-( :-(
La ringrazio
DssaErikaMorelli
Messaggi: 2808
Iscritto il: 6 giugno 2011, 15:29

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da DssaErikaMorelli »

PiccolaStella ha scritto:
> Ciao a tutti, scusate il ritardo del mio intervento, ma mi sono iscritta a
> questo forum solo oggi...
> Dottor Monti, per favore, mi sa dire se in Italia stanno studiando questo
> caso e/o seguendo una pista simile per cercare una cura definitiva
> dall'HIV? Scusi l'ignoranza, ma se siamo riusciti a riprodurre una pecora
> in vitro, la ricerca scientifica non ci permette di pensare di poter
> riprodurre in qualche modo e forma anche questi ccr5??!! :-( :-(
> La ringrazio

Caro PiccolaStella, non mi risulta che al momento si stia seguendo questa strada. Cari saluti!
laura de lisa
Messaggi: 4
Iscritto il: 18 febbraio 2013, 18:11

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da laura de lisa »

scusate ho scritto su un altro forum ma questo mi sembra il più indicato...abbiamo appena scoperto (solo mercoledì scorso) che il mio ex fidanzato è HIV positivo e mi sono appena iscritta (è il primo forum al quale mi iscrivo). Io ho 30 anni, sono stata fidanzata e convivente di un sieropositivo da ottobre 2009 ad aprile 2012: secondo i medici, durante tutto questo periodo il mio ex, seppure ignaro, era già affetto da HIV. Dal momento che prendo la pillola, non abbiamo mai usato metodi contraccentivi, lui raggiungeva sempre l’orgasmo dentro di me, a volte anche venendo a contatto con il mio sangue (a causa di naturali abrasioni da sfregamento che capitavano praticamente tutti i mesi a fine ciclo, a causa dell'assorbente). Nonostante questo, mi sono sottoposta al test risultando NEGATIVA. Dopo aver letto il caso di Thomas Brown e del BWH di Boston non posso fare a meno di chiedermi se il mio midollo osseo possa essere utile alla ricerca in tal senso e se posso essere uno di quei casi autoimmuni. ho scritto qui, ho avvisato l'ospedale Spallanzani di Roma, ho scritto al Brigham and Women's Hospital di Boston e al Fred Hutchinson Centre di Seattle..voglio mettere a disposizione il mio midollo o cellule staminali per verificare se donandolo sono una persona autoimmune e se posso salvare il mio ex e tutte le persone che patiscono questa terribile sofferenza..che ho fortunatamente scampato. come posso fare? devo andare all'estero? allo Spallanzani non vogliono prelevare il mio midollo per fare questa verifica...intanto il mio ex ha Cd4 pari a 162 e non ha ancora cominciato la terapia anti-retrovirale (il suo HIV è ancora in coltura). aiutateci!!!!!
Qiang-shen-gong

Re: guarisce dall'Aids con trapianto di midollo

Messaggio da Qiang-shen-gong »

laura de lisa ha scritto:
> scusate ho scritto su un altro forum ma questo mi sembra il più
> indicato...abbiamo appena scoperto (solo mercoledì scorso) che il mio ex
> fidanzato è HIV positivo e mi sono appena iscritta (è il primo forum al
> quale mi iscrivo). Io ho 30 anni, sono stata fidanzata e convivente di un
> sieropositivo da ottobre 2009 ad aprile 2012: secondo i medici, durante
> tutto questo periodo il mio ex, seppure ignaro, era già affetto da HIV. Dal
> momento che prendo la pillola, non abbiamo mai usato metodi contraccentivi,
> lui raggiungeva sempre l’orgasmo dentro di me, a volte anche venendo a
> contatto con il mio sangue (a causa di naturali abrasioni da sfregamento
> che capitavano praticamente tutti i mesi a fine ciclo, a causa
> dell'assorbente). Nonostante questo, mi sono sottoposta al test risultando
> NEGATIVA. Dopo aver letto il caso di Thomas Brown e del BWH di Boston non
> posso fare a meno di chiedermi se il mio midollo osseo possa essere utile
> alla ricerca in tal senso e se posso essere uno di quei casi autoimmuni. ho
> scritto qui, ho avvisato l'ospedale Spallanzani di Roma, ho scritto al
> Brigham and Women's Hospital di Boston e al Fred Hutchinson Centre di
> Seattle..voglio mettere a disposizione il mio midollo o cellule staminali
> per verificare se donandolo sono una persona autoimmune e se posso salvare
> il mio ex e tutte le persone che patiscono questa terribile sofferenza..che
> ho fortunatamente scampato. come posso fare? devo andare all'estero? allo
> Spallanzani non vogliono prelevare il mio midollo per fare questa
> verifica...intanto il mio ex ha Cd4 pari a 162 e non ha ancora cominciato
> la terapia anti-retrovirale (il suo HIV è ancora in coltura).
> aiutateci!!!!!
Beh ti scrivo il mio punto di vista.Il virus hiv,tra gli agenti patogeni,e'sicuramente il meno trasmissbile e sicuramente e'il meno resistente in Ambiente.Cio'che amplifica le possibilita'di contagio,sono i tipi di rapporti,i liquidi in gioco e la viremia del partner,oltre che la condizione delle mucose e del sistema immunitario.Si e'parlato molto della modificazione genica di alcuni soggetti,legata all'esposizione della Peste.E'un discorso aperto,non particolarmente chiaro ai miei occhi..Mi spiego,esistono agenti virali che provocano reazioni importanti in alcuni soggetti e reazioni blande in altri.Cio'dipende fondamentalmente dalle condizioni generali delle difese immunitarie.Un sistema immunitario efficiente rispondera'in un certo modo ad un agente virale;un sistema immunitario meno efficiente..beh avra'una risposta meno efficiente;e'in re ipsa.Le difese immunitario sono fondamentalmente legate alla base genetica e contrariamente a quanto indicato da certe pubblicita'non aumentano con abuso di vitamine o con calcio o altre demenzialita'del genere.Nel tuo caso e'un evento possibile,poiche'il virus hiv in un rapporto vaginale non protetto ha un range di trasmissibilita'complessivamente bassino.Dire l'1%di rischio in laboratorio e cosa ben diversa da dirlo in primis a se stessi e poi su base clinica.Questo non significa che nessuno prende il virus hiv,non utilizzando il condom,semplicemente che questo agente patogeno si trasmette in una certa probabilita'stimata..che e'complessivamente bassa.E aggiungerei..Fortunatamente.Non credo che tu abbia un gene modificato,anche perche'e'tipico di una piccola parte della Popolazione del Nord..alle nostre latitudine sarebbe improbabile,oltre che difficilmente rappresentabile..poiche'sul punto nn e'che ci sia tutta questa condivisione.Esistono sieropositivi che non andranno mai in Aids..per esempio;ma il discorso e'piu'che relazionabile al fattore gene,al sistema immunitario di base,per cui la convivenza con l'agente diventa nel tempo "gestibile".Magic Jhonson non e'in Aids,eppure e'un soggetto sieropositivo da tantissimi anni.Il virus hiv e'un agente complesso,che si muove in maniera simile agli herpes virus per certi aspetti.Sul tuo compagno invece,beh..esistono terapie che possono aumentare nell'immediato i valori dei cd4 pero'...possono dare controindicazioni sul piano psichico.Dovrebbe contattare l'infettivologo e realizzare una strategia personalizzata a riguardo.
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