Spiacevole incidente in sauna

[benjaminwallace]

Scrivo perche' mi e' successo circa due mesi fa un fatto molto inquietante. Ero in una sauna e stavo avendo un rapporto anale da passivo con un altro ragazzo. Ad un certo punto mi era sembrato di sentire il preservativo rotto per cui mi sono staccato da lui. Ero girato di schiena. Tempo due secondi e l'ho trovato col preservativo sfilato. Ho chiesto se si era rotto e lui mi ha detto di si', mi ha detto di stare tranquillo e mi ha detto che non mi era venuto dentro. Mi ha detto di essere negativo ma che se volevo potevo fare il trattamento PEP per sicurezza. A me e' sembrato strano. Ancora piu' strano il fatto che mi abbia detto di non essermi venuto, e in effetti non ha mostrato un crescendo di eccitazione. Tuttavia, a casa mi ero fatto un clistere per sicurezza e assieme al lubrificante e' uscito un muco bianco/bruno. E' vero che puo' essere muco anale, cosa che mi capita di frequente, ma e' anche vero che mi puo' avere mentito. Puo' essere che abbia voluto contagiarmi apposta? Vi e' mai capitato di incontrare persone del genere? Quando gli ho rimproverato la sua ambiguita', si e' inacidito e mi ha detto che lui e' l'unico che usa i preservativi in sauna e in effetti aveva portato dei preservativi con se, cosa che rende la situazione veramente strana.

[marco85]

Sono passati due mesi, fatti un test e in un paio di giorni potrai evitare questi ragionamenti strani che stai facendo.

[dioniso2]

ti ha detto : fai la profilassi post esposizione se vuoi, ma è ovvio che il tuo amico non è hivpositivo e poi per il tipo di rapporto da te avuto, direi che la ppe non è necessaria, si tratta infatti di un rischio molto basso, dato il contatto fugace.

[dottor_Baldasso]

Se si è rotto il preservativo è opportuno eseguire il test ma la situazione descritta è a basso rischio quindi puoi stare tranquillo. A due mesi il test è affidabile. A 3 definitivo

[benjaminwallace]

Oggi ho ritirato il referto dell'ultimo test sia di HIV che di Epatiti e sifilide ed e' negativo. Ho passato mesi di grande ansia e preoccupazione e mi reputo davvero fortunato per quello che mi e' successo, anche perche' piu' penso all'accaduto, piu' mi convinco che la persona con cui facevo sesso mi fosse effettivamente venuta dentro e il fatto che continuasse a negarlo mi ha dato ancora piu' preoccupazione. Detto questo, vorrei anche aggiungere una riflessione sperando che possa essere di aiuto anche ai tanti lettori di questo forum, che ho seguito quasi quotidianamente da quando mi sono iscritto.
Ho letto e leggo molti interventi che esprimono grandi ansie e tormenti, alle volte rasentando la paranoia. Questo e' generalmente positivo, perche' significa che c'e' ancora tanta gente che non ha abbassato la guardia e si preoccupa per la propria salute e, spero, anche per quella del proprio prossimo. Tuttavia, rileggo la mia storia e ritrovo in molte storie lette qua anche un'ansia ipocondriaca che forse, se ci riflettete bene, ha meno a che fare con l'hiv e piu' a che fare con le emozioni, i sensi di colpa, e la vergogna che molti di noi hanno riguardo alla propria sessualita'. Vedo che si continua a proiettare sulla sieropositivita' quel "marchio del sesso promiscuo e peccaminoso" che tutti vorremmo scrollarci di dosso. I sieropositivi non hanno nessun marchio e non pagano nessuno scotto. Sono persone che hanno esattamente la stessa dignita' e lo stesso valore di tutti e perche' l'hiv ha colpito e colpisce purtroppo ancora tante troppe persone che semplicemente si fidano in buonissima fede dei propri compagni o delle proprie compagne. Anzi, penso spesso che tra me, che ho un passato di sesso abbastanza attivo e che non varie situazione di rischio in cui mi sono ritrovato, e un sieropositivo c'e' solo una differenza di mera fortuna. Ma soprattutto ho trovato una forta ansia a vivere ed essere cio' che le proprie emozioni ci indicano. La propria sessualita', il proprio essere attratti da trans o da persone dello stesso sesso, insomma da tutto quello che non e' etero-convenzionale, o la ricerca di emozioni piu' forti dovrebbe essere vissuto prima di tutto con serenita', accogliendo i nostri desideri, riconoscendoli, senza giudicarli. Giudicando di meno noi stessi, si vive la nostra sessualita' con maggiore serenita' e meno ansia e quindi con maggiore SICUREZZA senza compulsioni. E una volta assodata questa, anche la nostra vita affettiva potra' prendere una giusta traiettoria, che non sia il "ho la fidanzata, ma ho ceduto a una debolezza e ho commesso l'errore della mia vita con una prostituta, o con una transessuale, o con un ragazzo, ma vi giuro non lo faro' mai piu'" (e se lo facessi ogni giorno poi che ce ne fregherebbe in questo forum?!?). Le preoccupazioni di questi mesi mi hanno aiutato a essere piu' onesto con me stesso. In sauna credo che prima o poi ci tornero', ma spero di trovare nella vita un compagno o anche dei compagni, al plurale, di giochi, che siano persone serene e che non abbiano paura di relazionarsi tra esseri umani. E questo e' anche l'augurio che faccio a tutti voi per questo Natale.

[waiting]

ciao benjamin lieto di leggere che stai bene.
a volte il forum è una valvola di sfogo da quello che ho letto e la paura frega. probabile che la fortuna aiuti come dici tu e come penso sia accaduto a me...ma è anche vero che c'è molta disinformazione in merito.

parlo ovviamente della mia esperienza che forse non sono riuscito a trovare le giuste informazioni. su alcuni siti parlano di test di ultima generazione che danno certezza dopo 30 giorni poi in altri si parla di tre mesi e addirittura il mio medico curante dice che sono 6....

lo stesso laboratorio di analisi mi ha detto che bastano 30 gg

sarò scemo ma ancora non ho capito se basta un solo rapporto per beccarsi l'hiv oppure le quantità , sia di sangue che di sperma contano.
a volte sembrerebbe di si a volte no....del resto se i tossicodipendenti si infetta col poco di sangue che resta su una sirigna non credo che la quantità di sperma di una eiaculazione sia inferiore...

[benjaminwallace]

Credo che si intenda la quantita' di virus piu' che la quantita' di sangue o sperma e questa non la rilevi a occhio nudo. Tieni pero' presente che il sangue delle siringhe rimane sottovuoto senz'aria, quindi la probabilita' di sopravvivenza del virus rimane alta. Tempo addietro lessi che su un campione americano di qualche centinaio di sieropositivi, uomini e donne, circa l'80% era stato infettato da rapporti anali non protetti. Anche se non vogliamo considerare questo campione come assolutamente significativo, potremmo pero' gia' dire che se usassimo il preservativo nei rapporti anali, la diffusione del virus si abbasserebbe se non dell'80%, sicuramente di molto. Quanto ai tempi dei test, credo che dipenda dalle tecnologie a disposizione dei laboratori che effettuano il test. Dove sono stato io mi hanno detto che ci vogliono 60 giorni per un risultato definitivo, in molti altri 30. In alcuni devi aspettare qualche giorno, altri ti fanno test salivari che ti danno il responso in 20 minuti.