E' POSSIBILE PER UNA DONNA CHE VIVE CON HIV AVERE FIGLI SENZA RISCHIARE DI TRASMETTERE LORO IL VIRUS?
IN SITESI: SI, ASSUMENDO LE TERAPIE E ADOTTANDO ALCUNI ACCORGIMENTI
Il Test HIV è fortemente consigliato sia per le donne in gravidanza, sia per quelle che desiderano programmare una maternità. Nei paesi occidentali i casi di trasmissione verticale (da madre HIV positiva al neonato) sono drasticamente calati grazie alle terapie antiretrovirali. E’ possibile far nascere un bambino completamente sano: l’importante è conoscere il proprio stato.
La donna HIV positiva in gravidanza deve continuare od iniziare immediatamente la terapia antiretrovirale, allo scopo di raggiungere i livelli di non rilevabilità della carica virale. La soppressione della carica virale è di fondamentale importanza per abbattere il rischio di trasmissione madre/feto: ad esempio, un esame invasivo come l’amniocentesi può essere eseguito se la donna ha la carica virale non rilevabile. Allo stesso modo, sempre in condizioni di carica virale soppressa, è possibile effettuare il parto vaginale, che in passato non era raccomandato per la maggiore possibilità di trasmettere il virus al nascituro, mentre se la carica virale non è soppressa è sempre raccomandato il parto cesareo.
Per quanto l’allattamento al seno non sia ancora pienamente “sdoganato” dalle linee guida internazionali, ci sono sempre più studi che dimostrano come il rischio di trasmissione di Hiv al neonato da parte di madri con carica virale soppressa sia inferiore all’1%, tanto è vero che le linee guida USA (2023) raccomandano agli operatori sanitari di informare le madri anche di questa possibilità.
In seguito il bambino, nei primi sei mesi di vita, farà dei test virologici che, se negativi, escluderanno del tutto l'infezione.