Le nostre storie per fermare il virus

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persempre
Messaggi: 1
Iscritto il: 1 febbraio 2010, 13:32

Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da persempre »

Solo leggendo le nostre storie, le storie delle persone che hanno contratto l'HIV e di quelle che se ne sono accorte troppo tardi e si sono ammalate di AIDS, le storie di come le nostre vite fossero uguali alla "vita di tanti" e di come ora tutto è apparentemente "uguale alla vita degli altri" ma intimamente così diversa... solo con le nostre voci, potremo, forse aiutare qualcuno a non prendere il virus. Il messaggio "proteggetevi, fate il test" non è abbastanza perché l'HIV continua a sembrare qualcosa di lontano... o peggio ancora, qualcosa di certe "categorie" di persone. E invece no. L'HIV può colpire ciascuno di noi... non guarda il tuo orientamento sessuale, non guarda se hai una vita salutare, o se fai uso di sostanze stupefacenti, non guarda se è la prima volta che fai l'amore o se è il tuo ennesimo rapporto sessuale... non guarda se sei giovane o vecchio, bello o brutto... non guarda la tua razza, la tua cultura o il ceto sociale. L'HIV non guarda in faccia nessuno.
Forse se avessi conosciuto qualcuno, qualcuno di reale che prima di me avesse preso il virus... se avessi saputo la sua storia, se avessi capito prima che l'HIV è più vicino din quanto possiamo pensare, che cammina con noi, sale sui mezzi pubblici accanto a noi, lavora tutto il giorno accanto a noi, e potrebbe essere nel corpo di quella persona che ci fa battere il cuore... beh, forse se tutto questo mi fosse stato posto da questa prospettiva, forse, e dico forse, l'avrei sentito più vicino... meno "impossibile". Forse adesso non sarei sieropositiva.
La mia intenzione di voler raccogliere le testimonianze di tutte quelle persone che hanno voglia di raccontarsi e raccontare com'era la loro vita prima della scoperta della malattia e di com'è cambiata. Le storie veranno pubblicate su un sito web attualmente in costruzione.
Raccontare di noi, di come tutto è cambiato, che vita facevamo prima delle diagnosi e tutto quello che è successo dalla diagnosi in poi, del nostro rapporto con noi stessi, con le altre persone, delle medicine, delle visite, e della necessità di "doversi nascondere" perché la società di oggi considera ancora l'HIV una vergogna e non una malatia come le altre. Doppio peso da caricare sulle spalle delel persone con HIV e AIDS. Non solo la malattia, anche il peso della società.. il peso del silenzio... e l'impossibilità di ricevere lo stesso appoggio, la stessa comprensione che hanno i malati di altre patologie.
Le nostre storie aiuteranno noi a sentirci meno soli, e forse aiuteranno gli altri a capire che siamo i vicini di casa che sorridono sempre, i compagni di scuola/università con cui condividono i loro momenti più belli, i colleghi che lavorano al loro fianco tutti i giorni, quelli che cedono il posto sui mezzi ad un'anziana signora, che siamo ovunque e che ciascuno di loro, senza nemmeno saperlo potrebbe avere accanto uno di noi. Questo non vuol dire avere paura di noi... ma capire che com'è successo a noi che siamo persone come le altre, può succedere anche a loro.
Raccontatemi le vostre storie: storiedihiv@gmail.com
maicol76
Messaggi: 88
Iscritto il: 13 marzo 2010, 8:20

re

Messaggio da maicol76 »

Ciao io sono un po' dubbioso che la causa dell'aids sia l'hiv,sicuramente le cure che sono in uso adesso sono efficaci ma forse non vanno a colpire ll'hiv ma agiscono su qualcos'altro,tieni presente che lo scopritore dell'hiv montagnier e' sempre stato dubbioso sul ruolo dell'hiv nell'aids e il coscopritore del virus robert gallo ha detto davanti ad una commissione giurata che l'hiv lo ha trovato solo nel 40% dei malati,idubbi sono tanti ed essere s+non significa doversi ammalare per forza,forse ti senti gia' nella fossa ma non e' cosi',se fosse veramente un virus avrebbe dovuto in 30 anni che gira uniformarsi alla popolazione invece e' rimasto vincolato per l'80%allecategorie a rischio cosa strana non credi?l'epatite b che e'analogo all'hiv avrebbe dovuto anch'esso rimanere nelle categorie invece e' indistintamente distribuito tra uomini e donne e nella popolazione,qui c'e' qualcosa che non va!considera' che il citomegalovirus anni fa dava positivo al test hiv.questi signori per farsi un serbatoio di clienti pazienti hanno dato la positivita' ad un tot. di persone che magari non avevano niente per gonfiare i dati epidemiologici e far lavorare i centri da loro presieduti e per guadagnarci su,mi ha molto colpito la storia di un gay che si rivolse in ospedale per fare il test e gli dissero che era positivo poi in un altro ospedale ha detto che era eterosessuale e il test era nagativo,mi sa molto una malattia politica e di soldi
word90
Messaggi: 26
Iscritto il: 12 settembre 2010, 0:37

parere

Messaggio da word90 »

sono del tuo stesso parere a confermare le mie ipotesi e' l'ultima dichiarazione di montagnier su youtube......................
caramella
Messaggi: 822
Iscritto il: 18 novembre 2011, 21:16

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da caramella »

persempre ha scritto:
> Solo leggendo le nostre storie, le storie delle persone che hanno contratto
> l'HIV e di quelle che se ne sono accorte troppo tardi e si sono ammalate di
> AIDS, le storie di come le nostre vite fossero uguali alla "vita di
> tanti" e di come ora tutto è apparentemente "uguale alla vita
> degli altri" ma intimamente così diversa... solo con le nostre voci,
> potremo, forse aiutare qualcuno a non prendere il virus. Il messaggio
> "proteggetevi, fate il test" non è abbastanza perché l'HIV
> continua a sembrare qualcosa di lontano... o peggio ancora, qualcosa di
> certe "categorie" di persone. E invece no. L'HIV può colpire
> ciascuno di noi... non guarda il tuo orientamento sessuale, non guarda se
> hai una vita salutare, o se fai uso di sostanze stupefacenti, non guarda se
> è la prima volta che fai l'amore o se è il tuo ennesimo rapporto
> sessuale... non guarda se sei giovane o vecchio, bello o brutto... non
> guarda la tua razza, la tua cultura o il ceto sociale. L'HIV non guarda in
> faccia nessuno.
> Forse se avessi conosciuto qualcuno, qualcuno di reale che prima di me
> avesse preso il virus... se avessi saputo la sua storia, se avessi capito
> prima che l'HIV è più vicino din quanto possiamo pensare, che cammina con
> noi, sale sui mezzi pubblici accanto a noi, lavora tutto il giorno accanto
> a noi, e potrebbe essere nel corpo di quella persona che ci fa battere il
> cuore... beh, forse se tutto questo mi fosse stato posto da questa
> prospettiva, forse, e dico forse, l'avrei sentito più vicino... meno
> "impossibile". Forse adesso non sarei sieropositiva.
> La mia intenzione di voler raccogliere le testimonianze di tutte quelle
> persone che hanno voglia di raccontarsi e raccontare com'era la loro vita
> prima della scoperta della malattia e di com'è cambiata. Le storie veranno
> pubblicate su un sito web attualmente in costruzione.
> Raccontare di noi, di come tutto è cambiato, che vita facevamo prima delle
> diagnosi e tutto quello che è successo dalla diagnosi in poi, del nostro
> rapporto con noi stessi, con le altre persone, delle medicine, delle
> visite, e della necessità di "doversi nascondere" perché la
> società di oggi considera ancora l'HIV una vergogna e non una malatia come
> le altre. Doppio peso da caricare sulle spalle delel persone con HIV e
> AIDS. Non solo la malattia, anche il peso della società.. il peso del
> silenzio... e l'impossibilità di ricevere lo stesso appoggio, la stessa
> comprensione che hanno i malati di altre patologie.
> Le nostre storie aiuteranno noi a sentirci meno soli, e forse aiuteranno
> gli altri a capire che siamo i vicini di casa che sorridono sempre, i
> compagni di scuola/università con cui condividono i loro momenti più belli,
> i colleghi che lavorano al loro fianco tutti i giorni, quelli che cedono il
> posto sui mezzi ad un'anziana signora, che siamo ovunque e che ciascuno di
> loro, senza nemmeno saperlo potrebbe avere accanto uno di noi. Questo non
> vuol dire avere paura di noi... ma capire che com'è successo a noi che
> siamo persone come le altre, può succedere anche a loro.
> Raccontatemi le vostre storie: storiedihiv@gmail.com

persempre sei in ascolto? la tua idea mi piace tantissimo! il sito in costuzione nel 2010 è finito? se passi qui aggiornaci un pò :mrgreen: :mrgreen:

rispondo a questo post datato perchè le discussioni si possono sempre riaprire ...senza che nessuno ne rimanga perplesso
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PERPLESSO
Messaggi: 3665
Iscritto il: 23 aprile 2011, 17:26

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da PERPLESSO »

:lol: :lol: :lol: SEI UN IDOLO CARAMELLAAAA :lol: :lol:
caramella
Messaggi: 822
Iscritto il: 18 novembre 2011, 21:16

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da caramella »

PERPLESSO ha scritto:
> :lol: :lol: :lol: SEI UN IDOLO CARAMELLAAAA :lol: :lol:


:D :D :D :D ma grazie tesoro!! :D :D
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rischi hiv
Messaggi: 1287
Iscritto il: 22 aprile 2011, 22:18

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da rischi hiv »

> Raccontare di noi, di come tutto è cambiato, che vita facevamo prima delle
> diagnosi e tutto quello che è successo dalla diagnosi in poi, del nostro
> rapporto con noi stessi, con le altre persone, delle medicine, delle
> visite, e della necessità di "doversi nascondere" perché la
> società di oggi considera ancora l'HIV una vergogna e non una malatia come
> le altre. Doppio peso da caricare sulle spalle delel persone con HIV e
> AIDS. Non solo la malattia, anche il peso della società.. il peso del
> silenzio... e l'impossibilità di ricevere lo stesso appoggio, la stessa
> comprensione che hanno i malati di altre patologie.
> Le nostre storie aiuteranno noi a sentirci meno soli, e forse aiuteranno
> gli altri a capire che siamo i vicini di casa che sorridono sempre, i
> compagni di scuola/università con cui condividono i loro momenti più belli,
> i colleghi che lavorano al loro fianco tutti i giorni, quelli che cedono il
> posto sui mezzi ad un'anziana signora, che siamo ovunque e che ciascuno di
> loro, senza nemmeno saperlo potrebbe avere accanto uno di noi. Questo non
> vuol dire avere paura di noi... ma capire che com'è successo a noi che
> siamo persone come le altre, può succedere anche a loro.
> Raccontatemi le vostre storie: storiedihiv@gmail.com
Non mi piace quello che hai scritto.La necessita'di doversi nascondere?Quando c'e'una necessita'esattamente?Ed esiste un dovere nel nascondersi?Io mi nascondo da un pericolo ma non nascondo me stesso,a meno che nn scelgo inconsapevolmente di giudicarmi pericolo.Tantissimi anni fa',il mio nonno ormai defunto era un uomo molto molto ricco,stimato da tutti e tanto tanto buono; per via della crisi,dovette vendere tutto e subire l'onta del fallimento.Si nascondeva,povero nonno;metteva i maglioni bucati,mi diceva papa',e con dignita'estrema,era l'ombra di se stesso.Mangiava poco,per nn esser di peso in famiglia;a volte piangeva e qualche volta si sentiva inutile,eppure era un uomo di grande spessore umano e di enorme cultura.Non era la societa'ad averlo giudicato,ma era lui che si era giudicato un fallito,eppure colpe nn ne aveva.Aveva subito i colpi dei fornitori insolventi.Confondeva la crisi violenta di un settore con la vergogna di aver perso tutto.Mio zio stessa cosa;aveva un tumore terminale e si nascondeva,nel terrore che i suoi amici potessero accorgersi di essere un inutile peso,lui che era un grande sportivo.Io sono un ragazzo che ha ottenuto molto,eppure continuo a giudicarmi continuamente...Quello che e'successo a te e'quello che succede a chi ha una figura genitoriale interna rigida;nn c'entra l'hiv,ma come tu interpreti l'hiv.Si vergognava come te,mio nonno..mio zio eppure nn erano sieropositivi.Inizia a nn fare differenze e impara che la vera differenza sta in te;se leggerai te stesso con occhi meno severi,la necessita'di doversi vergognare,diventera'la possibilita'di volersi amare.Auguri per le tue cose..
caramella
Messaggi: 822
Iscritto il: 18 novembre 2011, 21:16

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da caramella »

rischi putroppo per via dell'ignoranza, della disinformazione, della discriminazione, per molti hiv+ è difficile dire apertamente del loro stato. purtroopo è vero che chi è sieropositivo si trova ogni giorno a combattere non solo con la malattia ma anche con discriminazioni e subiscono atteggiamenti davvero intollerabile. basta leggere i post di molti utenti di questo forum che si ostinano a parlare di categorie a rischio per cui io se mi infetto mi devo sentire anche dire :si sarà infettata perchè si drogava, oppure è una prostituta" e via dicendo.certi clichè sono difficili da combattere. per non parlare della gente che ti evita come un appestato ( e anche qui leggi i post di alcuni utenti, da quelli più surreali come il tramezzino all'hiv a quelli di persone che si sentono a rischio per uno sputacchio o altre menate)...ci sono dentisti che si sono rifiutati di curare pazienti hiv, gli hiv che devono subire un intervento chirurgico vengono operati per ultimi (devono essere gli ultimi ad usare una sala operatoria è uno scandalo, quando loro essendo immunodeficenti dovrebbero avere il sacrosanto diritto ad essere operati per primi in ambienti assolutissimamente sterili...e non sempre è cosi). E' facile parlare quando hai un test negativo in mano, dire non nascinderti ecc. ma se la malattia la vivi sulla tua pelle è diverso e ti devi tutelare. Ti devi tutelare dalla cattiveria e dall'ignoranza della gente. Io sinceramente non lo sbandiererei ai 4 venti ma lo direi solo alle persone di cui mi fido di più ( e sn poche).questa è la mia opinione. poi ammiro gli attivisti che ci mettono la faccia ma non biasimo chi questo "coraggio" non ce l'ha e non se la sente, io non so se ce la farei.
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rischi hiv
Messaggi: 1287
Iscritto il: 22 aprile 2011, 22:18

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da rischi hiv »

Beh permettimi di dire che nn sono molto in linea con questa tesi.Premesso che la gente,le persone e i dentisti..sono figure vaghe..esiste la responsabilita'personale;sara'cioe'quel singolo,sia esso medico,amico o conoscente ad essere "responsabile",altrimenti il sieropositivo commette la stessa leggerezza di chi nn sa...crede cioe'all'approssimazione del messaggio.Definire con precisione la responsabilita',ti permette di capire meglio che idea hai di te stesso.Se nn ti sperimenti nn puoi saperlo.Quanto buono buono ti dicono (chi?booh..e'vago..)drogata o prostituta..e allora?Indaga su chi lo dice,e sul senso del suo dire;in fondo ognuno fa del suo meglio,anche quando e'maleducato o asino;io nn credo abbia senso arrabbiarsi o lagnarsi,perche'il disturbo indica solo accettazione del messaggio di chi sostiene un'idiozia.L'appellativo o l'etichetta sono strumenti che utilizza chi si percepisce inadeguato rispetto ad un evento.Se ho paura d'istinto scappo o...come fanno i cani abbaio.Ma se indago sul senso del mio stato d'animo,mi accorgero'che e'l'idea che ho di me che crea barriere fuori.Del resto se fuori ci son barriere,si posson sempre abbattere con tantissimi strumenti,ma se dentro ho delle barriere concettuali..nn c'e'possibilita' alcuna per la persona
napoletana85
Messaggi: 1441
Iscritto il: 6 ottobre 2011, 0:04
Località: napoli

Re: Le nostre storie per fermare il virus

Messaggio da napoletana85 »

:!: :!:
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