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Il coraggio del sieropositivo

Inviato: 10 novembre 2007, 13:20
da roby58
Ciao a tutti. Voglio sottoporre agli utenti del forum la mia esperienza. Ho avuto per nove mesi una relazione con un partner sieropositivo, che sapeva di esserlo e non me l'ha mai detto, anzi, ogni volta che si toccava l'argomento, diceva di essere a posto. Fin dal primo rapporto non abbiamo usato protezioni, so di aver sbagliato e sono consapevole dei rischi che questo comportamento può provocare, ma io ero sicuro della mia sieronegatività in quanto avevo da poco fatto il test, mentre dall'altra parte ricevevo solo messaggi tranquillizzanti. Dopo qualche tempo,però,ho cominciato ad avere qualche sospetto, in quanto notavo che nei rapporti sessuali, sempre non protetti, il mio partner (lui attivo) evitava che il suo sperma entrasse in qualche modo in contatto con il mio corpo, sia nei rapporti anali che orali, mentre lui non faceva altrettanto con il mio, anzi me lo chiedeva ogni volta. Insospettito da questo atteggiamento, ho cercato delle prove in casa sua e, in un cassetto, ho trovato dei farmaci anti hiv. Forse non ho fatto una cosa corretta, ma, col senno di poi e visto il suo comportamento durante tutta la relazione, non mi pento di averlo fatto.
la cosa di cui mi pento, invece, è che non ho voluto accettare la realtà, ho cercato di autoconvincermi che quei farmaci non erano suoi, anche perchè lui aveva un amico con il quale condivideva la casa, e ho sempresperato che i farmaci fossero dell'altro. inoltre, non riuscivo ad accettare l'idea che il mio partner, apparentemente così coinvolto dal nostro rapporto, potesse nascondermi una cosa così importante.
Ho fatto comunque subito il test, che ho ripetuto, e in entrambi i casi sono risultato negativo. L'ho comunicato al mio partner e, senza dirgli dei sospetti che avevo, gli ho chiesto di sottoporsi al test. La sua reazione è stata quella di una persona spaventata, a disagio, non capiva il motivo della mia richiesta e mi rassicurava che lui era a posto e mai avrebbe potuto farmi del male consapevolmente.Da quel momento, però, ha cominciato ha usare il profilattico, anche se non sistematicamente, e ha cominciato ad elaborare la strategia per arrivare a dirmi la verità.
E qui ha dimostrato tutta la meschinità di cui era capace. Mi ha raccontato che, mentre io ero assente per un viaggio, era andato a fare il test, gli avevano detto che qualcosa non andava bene e che i medici avevano bisogno di parlare con lui. Per questo lui si sentiva un po' teso, ma io non dovevo preoccuparmi, perchè lui era sicuro di non essere malato.
Il giorno dopo mi comunica al telefono di essere andato a ritirare l'esito e di essere risultato sieropositivo. Reagisco chiedendogli di dirmi la verità, che non credo alla sua storia. Ribadisce che la storia è vera, non capisce la mia incredulità. Allora gli chiedo di spiegarmi la presenza dei farmaci anti hiv in casa sua di qualche mese prima, visto che la sua sieropositività era così recente. A questo punto non può far altro che ammettere la verità, cioè che era sieropositivo già quando ci siamo conosciuti, che lo era da tempo, che non aveva avuto il coraggio di dirmelo perchè temeva di essere lasciato e tante altre cose alle quali faccio fatica a credere.
Quello che è certo, è che ha cercato di uscire a testa alta da questa storia, raccontandomi l'ennesima bugia per farmi credere di essere così corretto che, appena saputo della sua sieroposività, me lo aveva detto immediatamente. Purtroppo il suo piano è fallito, e da due settimane non lo vedo e non lo sento.
Ho voluto condividere questa penosa storia non per cercare consolazione, ma per sentire qualche parere, qualche impressione che mi aiuti a capire il senso di un comportamento tanto meschino e irresponsabile, che meccanismo può scattare nella testa di una persona sieropositiva che non riesce ad accettare la sua situazione e finge pur di ricevere amore e affetto dagli altri. un amore che, da parte mia, non sarebbe venuto meno anche se mi avesse detto la verità fin dal primo giorno, perchè io credo che una persona sieropositiva ha tutto il diritto di avere un rapporto affettivo, ma deve avere la responsabilità morale di essere onesto con se stesso e con il partner.
Grazie a tutti, scusate se ho rubato troppo spazio al forum
Roby58

Inviato: 12 novembre 2007, 17:42
da ANLAIDS
Gentile roby58,
dando per scontato che il suo ex partner si è comportato in modo irresponsabile ai limiti del criminale, posso dire, senza in qualche modo cercagli giustificazioni, che molte persone con hiv hanno difficoltà ad esternare questa condizione col proprio compagno/a proprio per paura di essere respinti. Ma questo non toglie che comunque, il profilattico debba sempre essere usato.
La ringraziamo per avere condiviso con noi la sua esperienza; ovviamente non tutte le persone hiv+ sono come il suo partner, come pure, non tutte le persone sieronegative sono pronte a scappare ed a respingere un compagno hiv+ e lei ne è la prova, visto quello che dice verso la fine del suo post.
E' molto difficile fidarsi, da ambo le parti. Ma le sue parole credo possano essere di aiuto a chi inizia una storia ed è indeciso se dirlo o non dirlo (e in questa sezione del forum c'è anche un post su questo argomento).
Valeria Calvino ANLAIDS Nazionale

Il coraggio del sieropositivo

Inviato: 12 novembre 2007, 20:43
da roby58
La ringrazio per la cortese risposta e per le parole di apprezzamento che ha avuto nei miei confronti. So che la mia storia non è certamente la prima del genere, e spero che aiuti le persone con il problema dell'hiv ad affrontare con più coraggio le relazioni con gli altri, specialmente in presenza di coinvolgimenti affettivi.
Roby58

Re: Il coraggio del sieropositivo

Inviato: 14 dicembre 2007, 13:32
da priapotto
[quote="roby58"]Ciao a tutti. Voglio sottoporre agli utenti del forum la mia esperienza. Ho avuto per nove mesi una relazione con un partner sieropositivo, che sapeva di esserlo e non me l'ha mai detto, anzi, ogni volta che si toccava l'argomento, diceva di essere a posto. Fin dal primo rapporto non abbiamo usato protezioni, so di aver sbagliato e sono consapevole dei rischi che questo comportamento può provocare, ma io ero sicuro della mia sieronegatività in quanto avevo da poco fatto il test, mentre dall'altra parte ricevevo solo messaggi tranquillizzanti. Dopo qualche tempo,però,ho cominciato ad avere qualche sospetto, in quanto notavo che nei rapporti sessuali, sempre non protetti, il mio partner (lui attivo) evitava che il suo sperma entrasse in qualche modo in contatto con il mio corpo, sia nei rapporti anali che orali, mentre lui non faceva altrettanto con il mio, anzi me lo chiedeva ogni volta. Insospettito da questo atteggiamento, ho cercato delle prove in casa sua e, in un cassetto, ho trovato dei farmaci anti hiv. Forse non ho fatto una cosa corretta, ma, col senno di poi e visto il suo comportamento durante tutta la relazione, non mi pento di averlo fatto.
la cosa di cui mi pento, invece, è che non ho voluto accettare la realtà, ho cercato di autoconvincermi che quei farmaci non erano suoi, anche perchè lui aveva un amico con il quale condivideva la casa, e ho sempresperato che i farmaci fossero dell'altro. inoltre, non riuscivo ad accettare l'idea che il mio partner, apparentemente così coinvolto dal nostro rapporto, potesse nascondermi una cosa così importante.
Ho fatto comunque subito il test, che ho ripetuto, e in entrambi i casi sono risultato negativo. L'ho comunicato al mio partner e, senza dirgli dei sospetti che avevo, gli ho chiesto di sottoporsi al test. La sua reazione è stata quella di una persona spaventata, a disagio, non capiva il motivo della mia richiesta e mi rassicurava che lui era a posto e mai avrebbe potuto farmi del male consapevolmente.Da quel momento, però, ha cominciato ha usare il profilattico, anche se non sistematicamente, e ha cominciato ad elaborare la strategia per arrivare a dirmi la verità.
E qui ha dimostrato tutta la meschinità di cui era capace. Mi ha raccontato che, mentre io ero assente per un viaggio, era andato a fare il test, gli avevano detto che qualcosa non andava bene e che i medici avevano bisogno di parlare con lui. Per questo lui si sentiva un po' teso, ma io non dovevo preoccuparmi, perchè lui era sicuro di non essere malato.
Il giorno dopo mi comunica al telefono di essere andato a ritirare l'esito e di essere risultato sieropositivo. Reagisco chiedendogli di dirmi la verità, che non credo alla sua storia. Ribadisce che la storia è vera, non capisce la mia incredulità. Allora gli chiedo di spiegarmi la presenza dei farmaci anti hiv in casa sua di qualche mese prima, visto che la sua sieropositività era così recente. A questo punto non può far altro che ammettere la verità, cioè che era sieropositivo già quando ci siamo conosciuti, che lo era da tempo, che non aveva avuto il coraggio di dirmelo perchè temeva di essere lasciato e tante altre cose alle quali faccio fatica a credere.
Quello che è certo, è che ha cercato di uscire a testa alta da questa storia, raccontandomi l'ennesima bugia per farmi credere di essere così corretto che, appena saputo della sua sieroposività, me lo aveva detto immediatamente. Purtroppo il suo piano è fallito, e da due settimane non lo vedo e non lo sento.
Ho voluto condividere questa penosa storia non per cercare consolazione, ma per sentire qualche parere, qualche impressione che mi aiuti a capire il senso di un comportamento tanto meschino e irresponsabile, che meccanismo può scattare nella testa di una persona sieropositiva che non riesce ad accettare la sua situazione e finge pur di ricevere amore e affetto dagli altri. un amore che, da parte mia, non sarebbe venuto meno anche se mi avesse detto la verità fin dal primo giorno, perchè io credo che una persona sieropositiva ha tutto il diritto di avere un rapporto affettivo, ma deve avere la responsabilità morale di essere onesto con se stesso e con il partner.
Grazie a tutti, scusate se ho rubato troppo spazio al forum
Roby58[/quote]

Beh, ovvio che non hai preso niente : conosco svariate coppie di sierodiscordanti che hanno addirittura avuto figli e che non si sono mai trasmessi niente. Si sa che l'HIV non si trasmette con i rapporti sessuali, ed è proprio quello che è successo a te che dimostra che è così. Hai avuto quanti rapporti a rischio in questo modo ? Non è successo nulla. Visto ?

Inviato: 15 dicembre 2007, 2:02
da roby58
Non è successo nulla (almeno spero) perchè evidentemente la terapia che il mio ex partner segue funziona e la sua carica virale è bassa. Quello che dici non ha senso, spiegamelo allora tu come si trasmette l'hiv.

Inviato: 15 dicembre 2007, 14:41
da priapotto
[quote="roby58"]Non è successo nulla (almeno spero) perchè evidentemente la terapia che il mio ex partner segue funziona e la sua carica virale è bassa. Quello che dici non ha senso, spiegamelo allora tu come si trasmette l'hiv.[/quote]

Mi sembrava di essere stato chiaro : NON si trasmette. Hai detto solo "evidentemente", visto che non sei sicuro di quello che dici. Se tu non hai preso niente per la carica virale bassa, come dici tu, perchè hai colpevolizzato tanto il tuo compagno ? Non puoi seguire due strade : O il tuo compagno sapeva che non ti avrebbe danneggiato perchè sta facendo la cura per la carica virale, e quindi non hai NIENTE da rimproverargli, OPPURE è vero il contrario, e cioè il fatto che la carica virale alta o bassa non fa nessuna differenza.

Inviato: 15 dicembre 2007, 16:15
da roby58
Non so da dove ti viene tutta questa sicurezza nell'affermare che non ho corso nessun rischio, e comunque non sei affatto chiaro, bensì solo categorico nel negare una cosa talmente assodata che nessun bastian contrario come te potrà mai confutare, specie se, come nel tuo caso, non ha alcun argomento valido per farlo.
Se l'hiv non si trasmette con i rapporti sessuali, chissà allora come ha fatto il mio ex partner a prenderselo, potresti spiegarmelo tu.
Il solo motivo per cui non mi sono infettato è che non c'è mai stata, per fortuna, trasmissione di sperma o sangue nei nostri rapporti non protetti. Di questo devo dargliene atto, ma da qui a non colpevolizzarlo ce ne vuole.

Inviato: 16 dicembre 2007, 10:28
da priapotto
[quote="roby58"]Non so da dove ti viene tutta questa sicurezza nell'affermare che non ho corso nessun rischio, e comunque non sei affatto chiaro, bensì solo categorico nel negare una cosa talmente assodata che nessun bastian contrario come te potrà mai confutare, specie se, come nel tuo caso, non ha alcun argomento valido per farlo.
Se l'hiv non si trasmette con i rapporti sessuali, chissà allora come ha fatto il mio ex partner a prenderselo, potresti spiegarmelo tu.
Il solo motivo per cui non mi sono infettato è che non c'è mai stata, per fortuna, trasmissione di sperma o sangue nei nostri rapporti non protetti. Di questo devo dargliene atto, ma da qui a non colpevolizzarlo ce ne vuole.[/quote]

E tu quale argomento valido hai ? Tu non lo hai preso con i rapporti sessuali : vuoi ancora argomenti che dicano il contrario ? Sei assolutamente sicuro del fatto che non ci sia mai stata trasmissione di sangue nei vostri rapporti non protetti ? E sei assolutamente sicuro invece che nei rapporti del tuo partner ci sia stato sicuramente scambio di sangue ? E' praticamente IMPOSSIBILE che in un rapporto non protetto non ci sia scambio di sangue. Il tuo ex partner potrebbe averlo preso dal dentista ? Sei assolutamente certo del fatto che lui non sia MAI andato dal dentista ? Oppure sei assolutamente certo del fatto che l'HIV non sia solo un virus passeggero ? E sei anche certo quindi del fatto che i risultati del laboratorio siano giusti, quindi : conosci il laboratorio ? Hai ripetuto gli esami da un altra parte ? Hai troppe certezze che NON lo sono.

A conferma

Inviato: 16 dicembre 2007, 10:33
da priapotto
[quote="roby58"]Non so da dove ti viene tutta questa sicurezza nell'affermare che non ho corso nessun rischio, e comunque non sei affatto chiaro, bensì solo categorico nel negare una cosa talmente assodata che nessun bastian contrario come te potrà mai confutare, specie se, come nel tuo caso, non ha alcun argomento valido per farlo.
Se l'hiv non si trasmette con i rapporti sessuali, chissà allora come ha fatto il mio ex partner a prenderselo, potresti spiegarmelo tu.
Il solo motivo per cui non mi sono infettato è che non c'è mai stata, per fortuna, trasmissione di sperma o sangue nei nostri rapporti non protetti. Di questo devo dargliene atto, ma da qui a non colpevolizzarlo ce ne vuole.[/quote]

Se io sono bastian contrario, a conferma di quello che ho detto leggiti questo : non è il solito link verso i sidi dei dissidenti, è solo quello di una ragazza normalissima :

http://www.medicitalia.it/02it/consulto ... post=22300

Che belli i test !!

Inviato: 17 dicembre 2007, 18:33
da roby58
[quote="priapotto"][quote="roby58"]Non so da dove ti viene tutta questa sicurezza nell'affermare che non ho corso nessun rischio, e comunque non sei affatto chiaro, bensì solo categorico nel negare una cosa talmente assodata che nessun bastian contrario come te potrà mai confutare, specie se, come nel tuo caso, non ha alcun argomento valido per farlo.
Se l'hiv non si trasmette con i rapporti sessuali, chissà allora come ha fatto il mio ex partner a prenderselo, potresti spiegarmelo tu.
Il solo motivo per cui non mi sono infettato è che non c'è mai stata, per fortuna, trasmissione di sperma o sangue nei nostri rapporti non protetti. Di questo devo dargliene atto, ma da qui a non colpevolizzarlo ce ne vuole.[/quote]

E tu quale argomento valido hai ? Tu non lo hai preso con i rapporti sessuali : vuoi ancora argomenti che dicano il contrario ? Sei assolutamente sicuro del fatto che non ci sia mai stata trasmissione di sangue nei vostri rapporti non protetti ? E sei assolutamente sicuro invece che nei rapporti del tuo partner ci sia stato sicuramente scambio di sangue ? E' praticamente IMPOSSIBILE che in un rapporto non protetto non ci sia scambio di sangue. Il tuo ex partner potrebbe averlo preso dal dentista ? Sei assolutamente certo del fatto che lui non sia MAI andato dal dentista ? Oppure sei assolutamente certo del fatto che l'HIV non sia solo un virus passeggero ? E sei anche certo quindi del fatto che i risultati del laboratorio siano giusti, quindi : conosci il laboratorio ? Hai ripetuto gli esami da un altra parte ? Hai troppe certezze che NON lo sono.[/quote]

Stai a vedere adesso che tutte le volte che andiamo dal dentista corriamo il rischio di infettarci con l'HIV! meglio tenersi le carie, allora...
le tue argomentazioni sono sempre più assurde, il mio partner si è infettato perchè, oltre ad aver avuto una lunga relazione con una persona sieropositiva in anni in cui non c'erano ancora cure efficaci come adesso, ha passato dei periodi di promiscuità sessuale selvaggi nei quali, per sua stessa ammissione, non gli importava nulla di quello che poteva capitargli.
faceva sesso con chiunque e dovunque. Il risultato è quello che sappiamo.
Per quanto riguarda i miei test, li faccio in un ambulatorio specializzato nelle malattie a trasmissione sessuale. Ci vado da anni, non ho motivo di dubitare della validità dei loro test.
Direi che possiamo finire qui la nostra discussione, da parte mia non ho altro da aggiungere.

Inviato: 20 dicembre 2007, 18:08
da dott.manuelmonti
Gentile utente,

premesso che concordo con Voltaire che diceva : " non sono d'accordo con cio che dici ma darei la mia vita per fartelo dire" intendendo che sono favorevole alla liberta e alle credenze altrui , ho diritto pero' a contraddire qualcuno quando reputo che cio che dice, oltre ad essere FALSO, è pericoloso per qualcuno che potrebbe credergli.

LA teoria negazionista è stata smentita oramai diversi anni fa e nel mondo sempre meno persone seguono questa teoria.

E' importante ricordare che circa la metà degli attuali decessi sono di persone allo stadio conclamato della malattia che non si lasciano curare perché convinte che l'Aids sia un'invenzione, frutto di un complotto tra scienziati compiacenti e case farmaceutiche.

Sono le famose "vittime di Duesberg"..

Il nome viene da Peter Duesberg ,un virologo di fama mondiale che insegna biologia molecolare all'università di Berkeley.
Dall'inizio degli anni Novanta sostiene in libri e conferenze che il virus dell'Hiv non provoca l'Aids, e che la sindrome proviene invece dall'uso di una serie di altre sostanze, tra cui il farmaco Azt, utilizzato per curare gli effetti della malattia.

Uo dei seguagi di Duesberg è stato il presidente della Repubblica sudafri- cana, Thabo Mbeki ed il suo ministro della Salute.

Fu un evento di portata enorme. Mbeki basò la politica sanitaria nazionale sull'approccio dello scienziato di Berkeley: niente prevenzione, nessuna campagna sulla tra-smissione di un virus "inventato", niente medicine, perché "sono loro il veleno".

Solo qualche anno fa , dopo una strage avvenuta in Sudafrica con la situazione completamente fuggita di male e con i tassi di mortalità più alti al mondo (1000 persone al giorno), superiori a molte regioni africane, il Primo Ministro ha modificato il proprio pensiero, sostituendo il vecchio ministro della Salute, negazionista, con un medico, iniziando a distruire preservativi e terapia HAART.

Soltanto oggi ha iniziato a tradurre i proclami in progetti concreti, con una riduzione della mortalità.

Non ho la presunzione di riuscere a far cambiare idea al nostro utente ma reputo importante che le altre persone che leggono capiscono l'importanza della prevenzione e della terapia; unici sistemi efficaci che oggi conosciamo per combattere l'infezione.

saluti cordiali